Garlasco, i legali di Stasi: «Alberto escluso dalle tracce di Dna. Pronti a una revisione del processo». Cosa è successo oggi – Il video
«È stato chiarito definitivamente che Alberto Stasi è escluso dalle tracce riscontrate». C’è della soddisfazione nelle parole di Giada Bocellari e Antonio De Rensis, gli avvocati dell’ex fidanzato di Chiara Poggi, che uscendo dal tribunale di Pavia dopo l’udienza di chiusura dell’incidente probatorio hanno rivendicato quello che definiscono un punto fermo sul fronte scientifico: l’esclusione definitiva dell’ex bocconiano dalle tracce di Dna analizzate. Un risultato decisivo, quello emerso dalla perizia depositata da Denise Albani, che di fatto ribalta quello del professor Francesco De Stefano del 2014 che sosteneva invece il contrario. Cioè che «Stasi non potesse essere escluso».
L’ipotesi della revisione del processo
Legittimo a questo punto chiedersi se il prossimo step del team legale di Stasi sia una richiesta di revisione del processo: «Abbiamo grande fiducia in questa indagine. Io credo che questa è un’indagine che avrà altri passaggi importanti. Chiaro che con l’avvocato Bocellari e Alberto stiamo preparando una revisione, ma dovremo aspettare la conclusione di queste indagini», ha precisato l’avvocato De Rensis.
Cosa è successo nell’udienza di chiusura dell’incidente probatorio
Nel corso dell’udienza è stata discussa la perizia della genetista super partes Denise Albani e sono state poste domande per chiarire natura e limiti delle tracce repertate. «Siamo di fronte a due tracce di due unghie di due mani diverse, che presentano criticità – ha sottolineato Bocellari –. Si tratta di un Dna misto, non consolidato, perché manca una replica identica, e parziale, perché non è un profilo completo». Un quadro che, secondo i legali, rende necessaria una lettura prudente del dato genetico.
Il confronto con la perizia di De Stefano
Il punto centrale, però, è il confronto con le precedenti perizie. «Noi partivamo dalla perizia del professor De Stefano, che sosteneva che il materiale fosse degradato e che Stasi non potesse essere escluso – ha ricordato l’avvocata –. Ora, invece, è stato chiarito definitivamente che Alberto Stasi è escluso». Un passaggio che la difesa considera decisivo, anche alla luce di quanto riferito dal perito, secondo cui la presenza di tracce riconducibili a Stasi avrebbe dovuto essere esclusa già nel 2014.
Le conseguenze per Andrea Sempio
Quanto alle possibili conseguenze per Andrea Sempio, unico indagato per omicidio in concorso in questo nuovo filone di indagine sul delitto di Garlasco, Bocellari ha invitato a evitare automatismi: «Non è che verrà condannato per il Dna. Forse non verrà neppure rinviato a giudizio solo sulla base del Dna. È un dato processuale che, a questo punto, è una prova a tutti gli effetti, ma dovrà essere valutata dalla Procura insieme a tutti gli altri elementi». Ciò significa che ci vorrà del tempo prima di sapere le intenzioni dei giudici circa un eventuale rinvio a giudizio. Ma per Boccellari un dato è certo: «La presenza delle tracce di Alberto doveva essere esclusa già nel 2014: così ci ha detto il perito».
La collaborazione di Stasi
Intanto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio, oggi ha voluto assistere all’udienza: «È da undici anni che parliamo di questo Dna – ha spiegato Boccellari –. Alberto ha sempre partecipato a tutte le udienze. Ci teneva a esserci, nel massimo rispetto dell’autorità giudiziaria che oggi si sta occupando di un altro soggetto con la stessa accusa per cui lui è in carcere da dieci anni». Anche De Rensis ha voluto ribadire la collaborazione del suo assistito con la giustizia: «Alberto è corso a dare il suo Dna, si è sempre sottoposto agli interrogatori e oggi era qui». Per essere presente in aula, Stasi ha chiesto e ottenuto un permesso dal Tribunale di Sorveglianza per lasciare il carcere di Bollate. «Abbiate pazienza», ha risposto ai giornalisti che gli sbarravano la strada al termine dell’udienza nella speranza di una sua dichiarazione, «così non andiamo da nessuna parte».
La difesa di Sempio: «Non mi aspettavo Stasi in aula»
La presenza di Stasi ha sorpreso gli avvocati di Andrea Sempio: «Confesso che non mi aspettavo oggi la presenza di Alberto Stasi. Però non mi sono opposto, perché si è trattato di una presenza, sia pur passiva, di chi è interessato all’espletamento della prova. Non mi sembrava potessero esserci controindicazioni alla sua presenza», ha dichiarato Liborio Cataliotti, parlando con i cronisti all’uscita dal Tribunale di Pavia. Rispondendo alla domanda sul perché invece Sempio non si sia presentato, Cataliotti ha riposto che «Andrea non sarebbe stato interrogato, così come non lo è stato Stasi, e non avrebbe avuto diritto di parola, così come non l’ha avuta Stasi. Si è trattato di un’udienza tecnico-scientifica. A me e all’avvocato Angela Taccia è sembrato prezioso che ci fossero i nostri periti. Era inutile invece la presenza del nostro assistito, anche per non esporlo alle telecamere. Siamo molto soddisfatti di come è andato l’incidente probatorio».
