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Garlasco, il mistero del verbale “dimenticato” del 2014 che poteva escludere Stasi. Il «passaggio anomalo» di carte sull’esperto dei Poggi: cosa è successo in aula

19 Dicembre 2025 - 18:13 Cecilia Dardana
Andrea Sempio, Chiara Poggi e Alberto Stasi
Andrea Sempio, Chiara Poggi e Alberto Stasi
Si attende che venga depositata la consulenza dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo su cause e orari della morte di Chiara Poggi, poi la Procura sembra pronta a chiedere il rinvio a giudizio per Andrea Sempio

C’è un documento che riemerge dopo undici anni e che oggi pesa più di molte perizie: un verbale di operazioni scritto a penna l’11 settembre 2014, mai depositato, rimasto ai margini del processo. In quelle righe l’allora perito nominato dalla Corte d’Assise d’Appello bis, Francesco De Stefano, indicava quale segnale dovesse essere «preso in considerazione per l’analisi statistica dei dati» relativi al Dna rinvenuto sulle unghie di Chiara Poggi. Una procedura che non venne eseguita e che solo ora viene formalmente acquisita. È questo uno dei passaggi più delicati dell’udienza di chiusura dell’incidente probatorio sul delitto di Garlasco, tenutasi giovedì 18 dicembre al tribunale di Pavia. Non solo: c’è un altro tasto dolente. Ed è quello che riguarda l’anomalo passaggio di carte tra Andrea Sempio e la famiglia Poggi. Carte che però non sono mai state depositate e, dunque, «inutilizzabili».

Il nodo del passaggio di carte tra Sempio e la famiglia Poggi

Durante l’udienza, Giada Bocellari, l’avvocata di Alberto Stasi, condannato a 16 anni per l’omicidio e presente in aula, solleva una questione procedurale. La legale prende in mano la consulenza genetico-forense depositata dalla difesa di Andrea Sempio, oggi unico indagato per omicidio in concorso, e ne legge l’incipit: «Il materiale esaminato comprende…». Segue l’elenco di tutte le analisi del Dna effettuate dal 2007 a oggi sulle unghie della vittima. L’ultima voce attira l’attenzione: «La consulenza tecnica del dottor Capra». Bocellari si ferma e chiede: «Ecco, posso chiedere quando è stata depositata?».

Dal controllo degli atti emerge che quella consulenza, redatta dall’esperto della famiglia Poggi, non è presente nel fascicolo. La sua citazione nelle osservazioni della difesa di Sempio apre così un sospetto che va oltre il dato tecnico: l’ipotesi di un anomalo passaggio di documenti tra l’indagato e i parenti della vittima. La gip Daniela Garlaschelli prende atto della situazione e dichiara la consulenza «inutilizzabile», disponendo la trasmissione degli atti alla Procura per le valutazioni del caso.

La discussione sulla perizia di Denise Albani

Per i difensori di Sempio, Angela Taccia e Liborio Cataliotti, nonostante le certezze ostentate all’uscita dall’aula, la giornata non è favorevole. Perché la perizia firmata da Denise Albani resiste al confronto. Oltre tre ore di discussione su biostatistica, software e marcatori non scalfiscono le conclusioni, che vengono riconosciute come utilizzabili. Secondo Albani, i due profili biologici individuati sulle estremità di due dita di Chiara Poggi, seppur «sporchi» e presenti in quantità limitata, conducono alla linea paterna della famiglia di Andrea Sempio. L’accusa parla di una forza probatoria «moderatamente forte» e «moderata», spiegando che il risultato è tale solo perché l’algoritmo utilizzato considera sette marcatori, tralasciandone altri cinque che avrebbero portato la valutazione a «molto forte».

Il nodo del verbale del 2014

È in questo contesto che assume rilievo il verbale del 2014 e che mette in discussione la perizia del professor Francesco De Stefano, che all’epoca aveva ritenuto inutilizzabile quel Dna. In quel documento scritto a mano, l’esperto indicava chiaramente quale picco dovesse essere preso in esame per l’analisi statistica. Un passaggio che non fu seguito e che oggi viene cristallizzato, ridisegnando il quadro tecnico di allora.

I consulenti di Stasi: «Dna di Sempio da unghie non degradate»

A rafforzare la perizia Albani intervengono anche i consulenti di Alberto Stasi. Nella relazione firmata da Ugo Ricci si legge che «i reperti delle unghie di Chiara Poggi non erano degradati e dunque ciò aumenta la genuinità dei profili genetici determinati». Ricci concorda «con l’opinione espressa dal perito Denise Albani» e sottolinea che nel 2014 «non è stato utilizzato un metodo di lavoro validato». Secondo il consulente, De Stefano «avrebbe dovuto far emergere quello che già (…) era evidente»: i profili genetici rinvenuti «mostravano la non concordanza con il profilo genetico di Alberto Stasi», che «doveva essere escluso come contributore di quelle tracce». Inoltre, «la mancanza della quantificazione (…) rende del tutto soggettive e arbitrarie le valutazioni riguardo alla asserita degradazione dei campioni».

I consulenti di Sempio: «Dna non da difesa e degradato»

Di segno opposto le conclusioni dei consulenti di Andrea Sempio. Marina Baldi e Armando Palmegiani parlano di «dato non attribuibile all’indagato» e di «biostatistica inapplicabile». Richiamano i «tamponamenti selettivi effettuati dal Ris di Parma» nelle porzioni concave delle unghie, «sede tipica di deposito del Dna fresco da graffio», che «non hanno evidenziato alcun contributo maschile». Un risultato che, secondo loro, è «pienamente coerente con l’assenza di un contatto violento difensivo nell’immediatezza dei fatti».

Per i consulenti, i profili genetici subungueali sono «di qualità insufficiente»: «degradati, a bassa quantità, di natura mista, non replicati». Un materiale «non interpretabile», su cui applicare un calcolo probabilistico sarebbe «metodologicamente scorretto» e «potenzialmente fuorviante». Anche perché «le unghie rappresentano un microambiente» in cui «le tracce più antiche tendono a sopravvivere più a lungo rispetto a quelle recenti». La scena del crimine, sottolineano, era «ampiamente vissuta» e quindi «pienamente compatibile con la formazione di background Dna».

Cosa succede ora

Con la chiusura dell’incidente probatorio, l’inchiesta è ormai nella fase finale. Depositata la consulenza dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo su cause e orari della morte di Chiara Poggi, la Procura sembra pronta a chiedere il rinvio a giudizio per Andrea Sempio.

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