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Tensione nella Lega con Giorgetti e Borghi tira il freno: «Aumentare l’età pensionabile? Non oggi, non domani e nemmeno in futuro»

19 Dicembre 2025 - 18:17 Sofia Spagnoli
Le opposizioni all’attacco: «Borghi nuovo ministro dell’Economia di area Liberale?» E lui replica a Open: «Mi vogliono proprio male»

Alta tensione nella Lega di Matteo Salvini e malumori verso il “loro” ministro Giancarlo Giorgetti. Anche se le acque sembrano essersi parzialmente calmate, sotto la superficie restano correnti di scontento per quanto accaduto poche ore fa durante i lavori sulla Legge di Bilancio. La scorsa notte, al Senato, durante l’esame della manovra in Commissione Bilancio, è stato «incenerito» – per usare le parole del senatore Claudio Borghi – il pacchetto di emendamenti che prevedeva l’allungamento delle finestre pensionistiche.

Le misure sono state subito frenate dal Carroccio, anche per non contraddire la battaglia identitaria del partito, il celebre «No alla riforma Fornero», quella che all’epoca innalzò l’età pensionabile. Si sarebbe corso il rischio, insomma, di arrivare a rimpiangere la riforma introdotta dall’economista nel 2012. «Per la Lega non ci sarà alcun aumento dell’età pensionabile. Non oggi, non domani e nemmeno in un lontano futuro», ha detto il senatore Claudio Borghi parlando con Open.

«Ci sono stati contatti»

Gli emendamenti sono stati stracciati, come rivelano i retroscena delle ultime ore, dopo una chiamata del capogruppo al Senato della Lega, Massimiliano Romeo (che parlava per conto di Matteo Salvini) a Giorgetti, durante la quale gli avrebbe “tirato le orecchie”: «O li togli, o andiamo a casa». Le tensioni sono state confermate anche dal senatore Borghi: «Dire di non votare una proposta del Governo è di per sè una cosa forte». Ma puntualizza: «ci sono stati contatti, nessun litigio».

«Non possiamo permettercelo»

Secondo il senatore Borghi, Giorgetti avrebbe deciso di integrare quel pacchetto di emendamenti, così distante dalla linea leghista, perché le coperture erano considerate «virtuali» perché «previste in un futuro lontano». E prosegue: «Ho capito sin dall’inizio che si trattava di semplici clausole di salvaguardia, ma comunque non posso permettermi politicamente di dare alcun segnale di tolleranza verso eventuali aumenti dell’età pensionabile, anche se solo in ipotesi».

L’opposizione: «Borghi nuovo ministro?»

L’opposizione è poi partita all’attacco, ironizzando sul ruolo giocato dal senatore su questa partita: «Il Partito Liberaldemocratico ringrazia Giancarlo Giorgetti per il lavoro svolto e prende tragicamente atto della nomina di Claudio Borghi a Ministro dell’Economia. In bocca al lupo comunque al nuovo ministro», ha scritto il deputato Luigi Marattin. Borghi replica secco: «Mi vogliono proprio male».

Frizioni tra Mef e Carroccio

Questa è solo l’ultima “strigliata” arrivata a Giorgetti dal suo partito. Tra il Mef e il Carroccio non è sempre filato tutto liscio: Salvini ha avuto qualche frizione con il ministro, che non sempre ha seguito le indicazioni arrivate dal vertice leghista. Anzi, in più di un’occasione Giorgetti è sembrato muoversi più in sintonia con Giorgia Meloni che con il suo stesso leader.


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