Como, l’ombra della malattia di lei dietro l’omicidio-suicidio dei coniugi Bianchi-Botta. Il biglietto di scuse e il cagnolino morto con loro

Sarà l’autopsia a stabilire con certezza le cause della morte di Graziella Botta, la donna di 77 anni trovata morta ieri sera nella sua casa di Uggiate con Ronago (Como) accanto al marito, per quello che sembra esser un omicidio-suicidio ma che potrebbe esser smentito o confermato nelle prossime ore. Perché il marito, Roberto Bianchi, 78 anni, è stato trovato ricoperto di sangue con più ferite autoinferte, mentre la donna non aveva evidenti segni di violenza (accanto al cane di casa, lui pure morto). Un’altra ipotesi plausibile è quella che il decesso della donna (così come quello del cane) sia stato una conseguenza di soffocamento. L’uomo, in ogni caso, avrebbe lasciato un biglietto di scuse. A ritrovare i cadaveri è stato il figlio che Roberto Bianchi aveva avuto da un precedente matrimonio. Ha detto che non vedeva e non sentiva il padre da oltre 48 ore così si è recato nell’abitazione, trovando i corpi senza vita. Sulla vicenda indagano i carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Como Simone Pizzotti.
Chi erano i coniugi, la presunta malattia di lei
La coppia era sposata da circa vent’anni e viveva in una villetta alla periferia del paese. Nemmeno un’ombra su di loro, tanto che i vicini e i conoscenti li hanno sempre visti come persone serene e solari. Roberto si era sposato in seconde nozze, dopo aver perso la prima moglie dopo una difficile malattia. E secondo quanto riporta Il Giorno anche la nuova compagna pare che avesse da qualche tempo dei problemi di salute, sui quali stava svolgendo visite mediche ed esami.
(foto TGR Rai Lombardia)
