La possibile pista su Mirella Gregori, l’altra ragazza scomparsa come Emanuela Orlandi: «C’è l’identikit di un uomo»

C’è un uomo, profilato, sul caso di Mirella Gregori, 15enne svanita nel nulla a Roma nel 1983, nello stesso periodo in cui scomparve Emanuela Orlandi. Lo riporta il Messaggero. Si tratta di un uomo arrestato per sfruttamento della prostituzione nella primavera dell’84 e uno degli identikit tracciato dai militari del reparto operativo su indicazione della mamma di Mirella, all’indomani della scomparsa della figlia, un mese prima di quella di Emanuela. Quell’uomo, molto simile a quello fermato, era entrato nel bar gestito dai genitori, dove si svolgeva una piccola festa, il giorno prima che la 15enne svanisse nel nulla. Oggi l’avvocato della famiglia Valter Biscotti e la criminologa Jessica Leone, già auditi in commissione, chiedono approfondimenti.
La memoria sui minori scomparsi a Roma in quel periodo
C’è una memoria consegnata ai parlamentari. Parla dei minori scomparsi a Roma tra l’82 e l’83. «Sei sono i casi di scomparsa ad una distanza di massimo 2,5 chilometri circa dal luogo dove è stata vista per l’ultima volta Emanuela Orlandi, ovvero corso Rinascimento – sottolinea l’avvocato Biscotti – Quindici sono i casi, compresi i sei precedenti, ad una distanza di massimo 5 chilometri in linea d’aria da Città del Vaticano, riferimento geografico preso in considerazione». Sono sedici le ragazze scomparse tra maggio e giugno del 1983.
La pista delle ragazza madri poi costrette a prostituirsi
E sempre sull’uomo somigliante all’identikit descritto dalla madre di Mirella c’è un aspetto rilevante: l’inchiesta che lo coinvolge. Tutto parte dal Centro italiano difesa delle donne, che all’epoca accoglieva ragazze madri minorenni e si trovava in via Piave. Alcune ragazze della struttura erano state convinte dall’uomo a prostituirsi e lasciare Roma per Palermo. L’indagine aveva portato all’arresto di lui e di una vigilante del centro. La struttura si trovava «in assoluta prossimità dell’abitazione di Gregori e del bar», spiegano Biscotti e Leone. Per questo è «indispensabile la valutazione della fotografia di uno dei soggetti del Centro arrestati – un pluripregiudicato di origini siciliane – e la comparazione con uno degli identikit». Perché quel giorno prima della scomparsa di Mirella furono due gli uomini che si presentarono al bar dei Gregori dove era in corso una festicciola. Uno avrebbe anche detto di volere fare delle foto, anche se non aveva la macchina fotografica.
