Ultime notizie Famiglia nel boscoJeffrey EpsteinLegge di bilancioNataleUcraina
ATTUALITÀArrestiGenovaGuardia di FinanzaHamasInchiesteLiguriaONGTerrorismo

Raccoglievano soldi tramite onlus e li spedivano a Hamas: nove arresti a Genova, fra cui Hannoun

27 Dicembre 2025 - 09:35 Ugo Milano
digos genova indagine associazioni hamas
digos genova indagine associazioni hamas
Maxi-operazione della Dda del capoluogo ligure. Arrestato anche il capo dei palestinesi in Italia. Nel mirino tre associazioni benefiche sospettate di aver donato sette milioni di euro ai terroristi palestinesi

Dietro gli appelli alla solidarietà per la popolazione palestinese si sarebbe nascosto per anni uno strutturato schema di finanziamento a Hamas. È questo il sospetto che ha fatto scattare nelle scorse ore una vasta operazione antiterrorismo a Genova e in altre città italiane ed europee, che ha portato all’arresto di nove persone, tutti destinatari della custodia in carcere, e al sequestro di beni per oltre otto milioni di euro. L’operazione è stata eseguita dalla Digos di Genova e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova.

Il sostegno a Hamas dall’Italia

Secondo quanto ricostruiti nei mesi scorsi, gli indagati avrebbero fatto parte o comunque sostenuto una vera e propria articolazione italiana di Hamas, organizzazione considerata terroristica dall’Unione europea sia nella sua ala militare sia in quella politica. Il reato contestato è quello previsto dall’articolo 270 bis del codice penale: associazione con finalità di terrorismo internazionale. Al centro dell’inchiesta c’è il presunto finanziamento dell’organizzazione attraverso associazioni formalmente benefiche, attive da anni in Italia e impegnate, almeno sulla carta, in attività umanitarie a favore della popolazione palestinese. Tre, in particolare, sono le associazioni finite nel mirino degli inquirenti:

  • Associazione benefica di solidarietà col popolo palestinese, costituita a Genova nel 1994
  • Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese – Organizzazione di volontariato, costituita a Genova nel 2003
  • Associazione benefica La Cupola d’oro, costituita a Milano nel 2023

I flussi di denaro: oltre 7 milioni di euro

Gli investigatori ritengono che tra il 2001 e oggi, e in particolare dopo il 7 ottobre 2023, siano stati raccolti e trasferiti circa 7,3 milioni di euro, in larga parte destinati non ad aiuti civili ma direttamente a Hamas o a enti collegati. I fondi sarebbero transitati attraverso bonifici bancari, triangolazioni internazionali e associazioni con sede all’estero, per poi arrivare a Gaza o nei Territori palestinesi occupati. Secondo la tesi degli inquirenti, una parte del denaro sarebbe servita anche a sostenere le famiglie di attentatori suicidi o di detenuti condannati per reati di terrorismo.

Il ruolo di Mohammad Hannoun

Una figura centrale dell’indagine è Mohammad Mahmoud Ahmad Hannoun, presidente dell’Associazione dei palestinesi in Italia, indicato come esponente di vertice del “comparto italiano” di Hamas e referente della cellula italiana. Hannoun è accusato di aver diretto per anni la raccolta fondi, destinando – secondo le stime della procura – oltre il 71 per cento delle donazioni al finanziamento diretto dell’organizzazione terroristica. Sempre secondo l’accusa, Hannoun avrebbe avuto contatti stabili con dirigenti di Hamas in Europa e Medio Oriente, partecipando a riunioni internazionali e coordinandosi con analoghe strutture presenti in altri Paesi Ue, come Olanda, Francia, Austria e Regno Unito.

Un’indagine internazionale

L’inchiesta, coordinata dalla Dda di Genova, è nata dall’analisi di segnalazioni di operazioni finanziarie sospette, alcune precedenti all’attacco del 7 ottobre 2023 in Israele. A quel punto, sono scattate le indagini vere e proprie, condotte attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, monitoraggi dei flussi di denaro, acquisizioni informatiche e cooperazione giudiziaria internazionale, anche con il supporto di Eurojust e delle autorità israeliane. La tesi degli inquirenti, alla fine, è che Hamas avrebbe costruito una rete europea di associazioni caritative funzionali non solo alla raccolta fondi, ma anche alla propaganda e al consolidamento del consenso attorno all’organizzazione.

leggi anche