Bonus casa per il 2026: -50% sulla prima abitazione. Ma nel 2027 ristrutturare con agevolazioni sarà più complicato

La Manovra 2026 sancisce, forse una volta per tutte, la fine della stagione dei maxi sgravi e delle agevolazioni extra large per le case degli italiani. Il governo italiano ha di fatto confermato i bonus del 2025, mantenendo una sorta di suddivisione su due livelli: -50% sull’abitazione principale, se il contribuente ha diritto alla maggiorazione, altrimenti -36%. Una differenza che rischia di disincentivare lavori in seconde case o abitazioni locate.
Le spese per le ristrutturazioni in calo
Già nel 2025, la stretta sulle agevolazioni ha causato un’evidente contrazione del mercato di ristrutturazione immobiliare. Secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore nell’edizione odierna, nei primi nove mesi del 2025 sono stati pagati quasi 20 miliardi a imprese edilizie per interventi: un calo del -19,3% rispetto ai primi nove mesi del 2024. Secondo le stime, quest’anno dovrebbe chiudersi circa allo stesso livello del 2021, il primo anno di lavori agevolati dal Fisco dopo il Covid. Nel frattempo, però, bisogna considerare che i prezzi dell’edilizia sono lievitati.
Il crollo dei bonus nel 2027
Per il 2026 si tratta insomma di un periodo di stallo per gli sgravi, in attesa che il 2027 porti un crollo verticale delle possibilità per i contribuenti. Verrà infatti meno il bonus del 75% per l’abbattimento delle barriere architettoniche e morirà definitivamente il superbonus, eccetto che per gli edifici danneggiati dai terremoti. A diventare decisiva sarà dunque sempre di più la questione dell’abitazione principale, che godrà de 50% di agevolazioni entro una spesa massima di 96mila euro e con recupero della detrazione in dieci rate annuali. È prevista di conseguenza una netta frenata dei lavori nei condomini dove la maggior parte degli appartamenti sono dati in affitto. Anche perché, nel 2027, ci sarà un ulteriore calo: il 50% sulla prima casa diventerà 36%, il 36% sulle seconde case scenderà invece al 30%. In caso di lavori che si prolungheranno per più di 12 mesi, dunque, la copertura potrebbe diminuire in coda alla ristrutturazione.
Gli sgravi sui mobili
È stato invece confermato il bonus mobili, riservato a chi beneficia della detrazione del 50% sulle ristrutturazioni o del sismabonus su immobili residenziali. La spesa massima resta a 5mila euro. È una detrazione Irpef del 50%: si recupera in 10 anni e premia l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici almeno classe A per i forni, classe E per lavatrici o lavastoviglie, classe F per frigoriferi e congelatori. La scadenza è fissata per il 31 dicembre 2026, ma gli interventi di recupero devono essere stati avviati dal 1° gennaio 2025.
