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Spara al cinghiale, lo crede morto. Ma l’esemplare si rialza e lo uccide. Morto Luigi Rotondo

29 Dicembre 2025 - 12:31 Ugo Milano
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Le zanne hanno reciso l'arteria femorale. Per il pensionato non c'è stato nulla da fare

Luigi Rotondo, 74enne residente nella frazione di Sant’Angelo in Theodice, nel frusinate è morto dopo esser stato aggredito da un grosso cinghiale. L’uomo, conosciuto da tutti come “il falegname” per la sua passione per il legno, coltivata anche in pensione, dopo aver lavorato come operaio presso lo stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano, era con degli amici nei boschi di Vallemaio, per una battuta di caccia.

Lo sparo, la ricarica del fucile e poi la carica dell’animale

Luigi, riporta Il Messaggero che ricostruisce il caso, «viveva la caccia non come un’ossessione, ma come un’occasione di convivialità e svago all’aria aperta insieme agli amici di sempre». Ed era del gruppo autorizzato “La Torre” di Sant’Apollinare. Secondo quanto ricostruito dal quotidiano l’uomo ha esploso un colpo contro un grosso cinghiale. Convinto di averlo abbattuto o ferito gravemente si sarebbe girato per ricaricare il fucile, ma in quel preciso istante l’ungulato si è rialzato e lo ha caricato con forza, colpendolo alla gamba, dove le zanne hanno reciso l’arteria femorale. Si trovava da solo al momento dell’aggressione. I compagni di squadra, sentendo gli spari, hanno provato a chiamarlo via radio, invano. Così sono corsi verso la sua postazione trovando l’uomo a terra e la preda, priva di vita. Nonostante l’attivazione immediata dei soccorsi non c’è stato nulla da fare. Luigi era già in uno stato di coma irreversibile, aveva perso troppo sangue. La salma del pensionato è stata restituita ai familiari già nella serata di ieri, permettendo così ai due figli e ai parenti le esequie.

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