Ex Ilva, si tratta in esclusiva con il Gruppo Flacks: «Chiusura entro 4 mesi». Cosa prevede il piano da 5 miliardi del fondo americano e cosa succede ora

È più vicina la vendita dell’ex Ilva al Gruppo Flacks. In una nota pubblicata su LinkedIn, il fondo americano ha comunicato di aver raggiunto un’intesa con il governo italiano per acquisire il più grande impianto siderurgico integrato d’Europa. In realtà, scrive Il Sole 24 Ore, la trattativa è cominciata soltanto oggi e proseguirà nei prossimi giorni. Nelle scorse ore, intanto, è arrivato il parere favorevole dei comitati di sorveglianza delle due società in amministrazione straordinaria, Acciaierie d’Italia e Ilva, che hanno permesso di fatto ai commissari di avviare i colloqui per trattare in esclusiva con il gruppo americano, specializzato in operazioni di turnaround, ossia di risanamento di imprese in crisi.
Il piano del Gruppo Flacks
La nota pubblicata da Michael Flacks su LinkedIn dà per fatto e finito l’accordo con il governo, anche se in realtà non c’è niente di definitivo. Nel post vengono spiegate più nel dettaglio anche le intenzioni del gruppo americano per il polo siderurgico dell’ex Ilva, i cui impianti verrebbero acquistati al simbolico prezzo di un euro: «Questa acquisizione – si legge – garantisce il futuro a lungo termine di una piattaforma industriale storica, sostiene circa 8.500 lavoratori qualificati e rafforza le catene di approvvigionamento europee fondamentali per i settori automobilistico, edile e delle infrastrutture. Stiamo investendo fino a 5 miliardi di euro per modernizzare le operazioni, compresi l’elettrificazione e l’ammodernamento dei forni, promuovendo la decarbonizzazione, l’efficienza e la crescita sostenibile».
Le trattative con gli americani
È dunque l’offerta di Flacks, almeno per ora, a spuntarla tra quelle pervenute nelle scorse settimane, compresa quella di Bedrock. «Non compro aziende redditizie. Ho comprato edifici fatiscenti e li ho trasformati in oro. È tutto ciò che ho sempre fatto», spiegava l’investitore Michael Flacks in una recente intervista a Bloomberg, in cui definisce l’ex Ilva «unica nel suo genere». Flacks ha costruito la sua fortuna proprio rilevando e rilanciando aziende in difficoltà e ha raggiunto nel 2025 un patrimonio personale stimato in quasi 2 miliardi di euro.
Cosa succede ora
Dopo il parere concorde dei comitati di sorveglianza, oggi i commissari straordinari dell’ex Ilva hanno iniziato la trattativa esclusiva con il gruppo Flacks per rilevare il gruppo siderurgico. Quella che si apre ora, affermano alcune fonti vicine al dossier, è «una fase di negoziato intenso unilaterale» a partire dalla proposta del fondo statunitense, che potrà subire modifiche. Una volta conclusa la trattativa tra l’azienda e i commissari, la proposta di accordo definitiva sarà sottoposta al governo che deciderà se procedere. L’obiettivo indicato dal ministro delle Imprese Adolfo Urso è di concludere l’assegnazione delle acciaierie – se la trattativa avrà esito favorevole – entro il primo quadrimestre del 2026.
I timori dei sindacati
La nota pubblicata dal gruppo americano non ha di certo fatto felici i sindacati. «Apprendiamo che i commissari straordinari di Acciaierie d’Italia e Ilva in amministrazione straordinaria hanno deciso di proseguire il negoziato per l’acquisizione degli stabilimenti in esclusiva con il fondo di investimento americano Flacks Group. È inaccettabile che le trattative avvengano con fondi speculativi alle spalle dei lavoratori», dichiara in una nota Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil. «Ora più che mai – aggiunge il sindacato dei metalmeccanici – è necessaria la costituzione di una società a maggioranza pubblica al fine di garantire la continuità industriale per la decarbonizzazione e l’occupazione».
