L’appello del Papa per i migranti al largo di Malta: “Fateli sbarcare”

La situazione delle due navi delle ong tedesche è ancora bloccata. Il premier maltese dice no: “Non saremo l’approdo per coloro che gli altri Paesi non vogliono accogliere”. In Italia continua la polemica politica. Salvini insiste: “I porti sono chiusi”

Papa Francesco si rivolge ai leader europei per fare sbarcare i migranti che da più di due settimane sono a bordo delle due navi delle Ong tedesche, Sea Watch e la Sea Eye durante l’Angelus dell’Epifania.


“Da parecchi giorni 49 persone salvate nel mare Mediterraneo sono a bordo di due navi di ong, in cerca di un porto sicuro dove sbarcare – ha detto il Pontefice – Rivolgo un accorato appello ai leader europei, perché dimostrino concreta solidarietà nei confronti di queste persone”.


Il primo a rispondere, nel corso della domenica, è il premier maltese Joseph Muscat. “Malta non diventerà il luogo dove vengono fatti sbarcare i migranti salvati dalle organizzazioni umanitarie che altri Paesi non vogliono accogliere”, ha detto intervistato dalla radio One Radio.

Secondo Muscat, è sua responsabilità non creare un precedente facendo sbarcare i 49 migranti bloccati sulla SeaWatch3. Due giorni fa, un migrante a bordo di quella nave si era buttato in acqua per la disperazione nel tentativo di raggiungere Malta e poi era stato riportato sulla nave.

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La situazione è ancora bloccata: non è stata trovata una soluzione a livello europeo. Pochi giorni fa, Malta aveva autorizzato l’ingresso delle due imbarcazioni in acque territoriali dopo il peggioramento delle condizioni di salute delle persone a bordo e la diminuzione delle scorte di cibo e acqua.

Poi l’apertura del vice-premier Di Maio per accogliere “donne e bambini” in Italia “e dare una lezione all’Unione europea”. Una presa di posizione, ribadita anche per tutta la giornata di domenica, che ha causato molta tensione nel governo. Il vice-premier Salvini è tornato a ripetere: “I porti sono chiusi”. “Giusto che Di Maio parli e che dica il suo pensiero. E va benissimo che parlino pure Fico e Di Battista e che si discuta tra di noi e con il premier Conte, ma in materia di migranti quello che decide sono io“, ha detto il segretario leghista.

Non è l’unico fronte caldo all’interno della maggioranza: ieri proprio il ministro dell’Interno ha aperto un altro fronte, inaspettato, attaccando la proposta pentastellata di riforma del referendum. Salvini, al Tg3, ha chiuso al progetto che dovrebbe iniziare il suo iter a metà gennaio:”Coinvolgere i cittadini è fondamentale, però un minimo di quorum bisogna metterlo altrimenti qui si alzano in dieci la mattina e decidono cosa fare”. Il ministro per i Rapporti con il parlamento, Riccardo Fraccaro ha ribadito: “Decide il parlamento, il referendum è nel contratto di governo”.

Sul tema migranti, intanto, dalla curia torinese è arrivata la disponibilità ad accogliere alcune delle famiglie che si trovano a bordo delle navi delle due Ong tedesche. “La nostra Chiesa, come si ricorderà, aveva già offerto questa disponibilità per i profughi della nave Diciotti, nel settembre scorso. Si tratta di un gesto che ha un significato simbolico e spirituale ed è, allo stesso tempo, molto concreto”, ha detto l’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia.

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