Women’s march: dopo le polemiche le donne tornano in piazza

Berlino, Londra, New York e ovviamente Washington D.C. Tornano a manifestare le donne del Women’s march dopo le polemiche sull’antisemitismo

Due anni fa, poco dopo l'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, in America prese forma una tra le più grandi manifestazioni politiche del paese: la Women's March.


Oggi, 19 gennaio, migliaia di donne sono scese per strada negli Stati Uniti – ma anche in diverse capitali europee – non solo per dar voce al loro dissenso nei confronti del presidente americano Donald Trump, ma anche per manifestare contro la violenza nei confronti delle donne, l'odio razziale e a favore dei diritti degli immigrati, come riportato nell'agenda pubblicata nelmarzo scorso.


Nonostante la massiccia partecipazione, le manifestazioni si sono ridotte considerevolmente rispetto all'esordio di due anni fa. Il Guardian ha spiegato che solo a Washington D.C le manifestanti erano 500.000, e milioni nell'intero paese. Oggi è invece prevista la partecipazione di poche decine di migliaia di persone.

Lo stesso vale per Londra, dove il numero totale (di qualche migliaia) è molto più basso rispetto ai circa 100.000 del 2017. 

 

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Tra i manifestanti a New York, anche la deputata Alexandria Ocasio-Cortez, che, dal palco, ha pronunciato un breve discorso in cui ha dichiarato che sarebbe arrivato il momento di trasformare i buoni propositi in politiche concrete, come delle misure che garantiscano l'equità salariale tra persone di genere diverso.

 

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La controversia

La minor partecipazione è attribuibile, in gran parte, alla controversia che ha coinvolto alcune tra le esponenti più in vista del movimento. Le leader del movimento, che originariamente muove i primi passi partendo dalle forti rivendicazioni delle donne afroamericane, avrebbero ripetutamente affermato durante alcuni incontri privati che la comunità ebraica avrebbe una particolare responsabilità nell'oppressione delle donne di colore nel corso della storia. 

 

Women's march: dopo le polemiche le donne tornano in piazza foto 1

 

La mobilitazione, che ha da sempre coinvolto cittadini di qualunque sesso, orientamento e posizione sociale, ha ricevuto condanne da parte di numerosi sindaci e partner ufficiali (come Il Comitato nazionale democratico). Stando a quanto riporta The Guardian, le portavoci non solo sono state troppo lente a condannare o smentire alcuni commenti ma, è emerso, che avrebbero legami con Louis Farrakhan di Nation of Islam, il movimento afroamericano autodefinitosi "setta islamica militante", famoso per le sue posizioni antisemite.