È possibile salvare le piccole librerie dalla chiusura? La proposta della Lega

L’obiettivo è ridurre lo sconto massimo che è possibile applicare al prezzo di copertina. La soglia dovrebbe passare dal 15 al 5%

Nel film You've Got Mail Tom Hanks è il proprietario di una grossa catena di librerie, Meg Ryan invece ne gestisce una piccola, specializzata in libri per ragazzi. Oltre alla storia d'amore fra i due, la pellicola mette in scena il conflitto tra i negozi di quartiere e la grande distribuzione. Oggi per le piccole librerie il problema non sono più solo i grandi centri commerciali ma anche il commercio online, in cui si può trovare qualsiasi volume a prezzi convenienti. Il deputato Daniele Belotti (Lega Nord) ha presentato una proposta di legge per cercare di bloccare questo fenomeno, stabilendo un limite sugli sconti da applicare a quello di copertina. Noi di Open lo abbiamo intervistato, per capire come nasce e dove potrebbe portare questa nuova legge se venisse approvata.


Perché ha deciso di presentare questa proposta?
«Il motivo è molto semplice. Ho avuto una segnalazione da parte dell'Organizzazione dei Librai, il sindacato di categoria. Nel 2011 era stata approvata la legge Levi che fissava il tetto massimo degli sconti sui libri al 15%. Io vorrei abbassarlo».


Di quanto?
«Nella mia proposta si parla di un 5%. Sconti troppo alti sono alla portata delle grandi librerie, dei supermercati o da chi vende libri su internet. Non certo di quelle che si trovano nei piccoli centri. Qui le librerie sono un presidio culturale fondamentale. Come fanno a tenere aperto in queste condizioni?».

Quindi, se questa proposta viene approvata, i libri costeranno di più?
«Non è detto. Può essere una lettura, ma spesso il prezzo di copertina viene gonfiato per permettere alle librerie di applicare uno sconto importante. All'estero leggi del genere hanno funzionato».

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Il deputato Daniele Belotti

Ha in mente un modello preciso?
«Secondo l'Ordine dei Librai, in Francia, una legge simile a quella che ho presentato ha aiutato le librerie ad aumentare del 3% nel 2016, noi lo stesso anno abbiamo avuto una perdita del 7%».

Secondo un'indagine Istat, ​​​​nel 2016 solo il 41 % degli italiani aveva letto almeno un libro in 12 mesi. Come mai?
«Credo che sia un po' per questioni economiche, se mancano i soldi vengono tagliate le spese accessorie. Un po' perché le nostre vite hanno tempi più serrati e leggere è un attività che richiede tempo. È più veloce guardare un film o l'episodio di una serie tv».

I piccoli negozi che non sopravvivono davanti a centri commerciali e commercio online. Non succede solo per i libri. Pensa sia possibile fermare questa tendenza?
«Devi andare verso la specializzazione. il piccolo negozio non può competere con il centro commerciale. Bisogna ritagliarsi un settore per offrire qualcosa che la grande distribuzione non ha. E poi, certo, bisogna fare squadra con gli altri commercianti».

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