Sanremo: solo il televoto per decidere il vincitore? Un errore (e una questione di soldi)

Claudio Baglioni sostiene che il prossimo Festival di Sanremo potrebbe essere gestito solo dal televoto per far si che diventi davvero una manifestazione popolare, ma sottovaluta due cose: il doppio voto e la manipolazione

Fioccano le polemiche sul risultato finale del Festival di Sanremo 2019 ottenuto tramite tre votazioni differenti: il televoto (che vale il 50%), la giuria Demoscopica (20%) e la giuria della Sala Stampa (30%). C'è chi vorrebbe un unico voto, quello da casa. Ad appoggiare quest'idea è Claudio Baglioni: «Penso che se il Festival vuole essere veramente una manifestazione popolare potrebbe essere gestita solo dal televoto». È un grosso errore, però, perché bastano un po' di «soldi» – tanti – e la vittoria per qualcuno è assicurata. Anche Luigi Di Maio interviene sul tema. Su Instagram ha scritto: «Non ha vinto quello che voleva la maggioranza dei votanti da casa, ma quello che voleva la minoranza della giuria, composta in gran parte da giornalisti e radical chic. E qual è la novità? Questi sono quelli sempre più distanti dal sentire popolare e lo hanno dimostrato anche nell'occasione di Sanremo».

Il televoto visto in ottica di un'operazione di democrazia diretta è fallimentare perché può essere manipolato. I telespettatori possono esprimere la loro preferenza tramite l'invio di un SMS dal proprio cellulare o dal telefono fisso digitando il codice sulla tastiera telefonica, ma già da questo elemento capite che ognuno di noi potrebbe votare due volte. Se si possiedono due o tre numeri di cellulare le possibilità aumentano e di fatto il voto risulterebbe falsato. Un'altra possibilità è quella dell'utilizzo di appositi call center dotati della giusta tecnologia, ma questo comporta dei costi enormi.

Quante volte vi capita di ricevere una telefonata da un numero di telefonia fissa con il prefisso 02 di Milano? Sappiate che potrebbe provenire veramente dal capoluogo lombardo come da un call center all'estero camuffato grazie a un numero di telefono virtuale, acquistabile a pagamento da diversi servizi online che non richiedono competenze tecniche particolari (ce lo spiega anche Aranzulla).

Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

In più c'è un altro metodo, quello del «Caller ID spoofing» dove di fatto viene falsificato l'identificativo del numero chiamante. Chi conosce le tecniche per avviare queste procedure può di fatto chiamarvi facendo credere al vostro cellulare che vi state chiamando da soli. Il test lo abbiamo effettuato «in casa» grazie alla collaborazione di un amico – che rimane anonimo – che mi ha telefonato proprio dal mio stesso numero di cellulare. Per farlo, però, bisogna spendere.

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La schermata del mio cellulare e la chiamata in arrivo dal mio numero. In realtà è una chiamata camuffata effettuata da un amico molto bravo

Il punto è questo. Se da una parte è possibile manipolare il voto utilizzando tecniche di camuffamento e sistemi di automazione per effettuare voti massivi nel tempo ristretto previsto dal Festival, dall'altra c'è bisogno di un'ingente quantità di denaro da spendere tra il costo del voto stesso (che si aggira intorno ai 50 centesimi ciascuno) e quello del call center o del fornitore del servizio richiesto. Se pensiamo solo alla prima voce di spesa, per ottenere 10 mila voti bisognerebbe spendere almeno 5 mila euro. Quanto può valere un Festival di Sanremo? Alla fine è una questione di «soldi» (e visto il risultato del televoto non riguarda Mahmood).

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