Salta il taglio delle pensioni dei sindacalisti. M5S promette di riproporlo

Il dietrofront durante la discussione del Decretone in commissione Lavoro al Senato. «Non è un ripensamento politico ma la volontà di garantire una misura che sia inappuntabile» ha detto il sottosegretario al Lavoro Claudio Cominardi. Giorgia Meloni attacca: «Lo presenteremo noi»

Il taglio delle pensioni dei sindacalisti è stato ritirato dal Movimento 5 Stelle durante la discussione del Decretone al Senato (nella commissione Lavoro) il 16 febbraio. Si tratta di uno dei provvedimenti simbolo per i pentastellati che avevano proposto di rivedere il conteggio dei contributi figurativi negli anni di aspettativa per attività sindacale e il progressivo ricalcolo contributivo dell'assegno per chi già percepisce un trattamento pensionistico secondo il vecchio sistema retributivo.


Nel pomeriggio è arrivato il dietrofront. «Il ritiro dell'emendamento sul taglio delle pensioni d'oro ai sindacalisti non rappresenta un ripensamento politico ma la volontà di garantire una misura che sia inappuntabile» ha dichiarato il sottosegretario al Lavoro, Claudio Cominardi.


«L'emendamento sarà riformulato e ripresentato», ha detto l'esponente M5S mentre la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni attacca: «Il M5S ci ripensa e ritira l'emendamento al decretone per tagliare le pensioni d'oro degli ex sindacalisti. Nessun problema: FdI lo ripresenterà e chiederà di sottoporre i sindacati alle stesse norme previste per partiti e fondazioni». La proposta aveva avuto anche l'alt della commissione Bilancio, che si occupa di valutare i profili finanziari delle modifiche.

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