Un gilet da steward con la faccia di Di Maio. Lo show del senatore forzista Saccone

«Il gilet di steward allo Stadio San Paolo di Napoli. Un lavoro che lei ha abbandonato subito. Già da allora, forse, sperava nel reddito di cittadinanza», ha dichiarato il senatore forzista in Aula (Video Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev)

Nel bel mezzo dell'esame del decretone sul reddito di cittadinanza e quota 100, il senatore Antonio Saccone (Udc-Forza Italia) è intervenuto per rilevare una serie di criticità contenute nel provvedimento e, arrivando a conclusione, ha terminato il proprio intervento sbeffeggiando il vicepremier Luigi Di Maio: «Signor viceministro Di Maio, lasci perdere i gilet gialli, noi gliene regaliamo uno azzurro. Eppure lei un gilet che rappresenta un lavoro serio e dignitoso lo ha già indossato: il gilet di steward allo Stadio San Paolo di Napoli. Un lavoro che lei ha abbandonato subito. Già da allora, forse, sperava nel reddito di cittadinanza», ha dichiarato Saccone.


«Noi siamo certi che i responsabili Uefa, con il CV che maturato in questi anni – prima vicepresidente della Camera, vicepremier, ministro della disoccupazione e della recessione – potranno promuoverla a steward della Champions League», ha concluso il forzista. Il senatore Saccone è stato ripreso dalla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati: «Non tollero queste manifestazioni di stadio».


Di Maio replica al senatore forzista: «Orgoglioso di aver lavorato nella vita»

A stretto giro, il vicepremier Luigi Di Maio ha replicato alle affermazioni del senatore di Forza Italia. In un lungo post pubblicato sulla sua pagina Facebook, il vicepremier ha spiegato: «Io sono orgoglioso di aver lavorato! Di aver fatto lo steward, di aver fatto il muratore e di aver fatto il cameriere. Prima la gente come lui, con questa mentalità classista, era quella che al governo decideva le politiche sul lavoro dell'Italia».

Oggi il senatore berlusconiano Antonio Saccone ha mostrato in Aula al Senato il gilet che usano gli steward dello…

Posted by Luigi Di Maio on Tuesday, February 26, 2019

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