Un capo ultrà della Juventus arrestato in un’inchiesta della direzione investigativa antimafia

Si tratta di Andrea Puntorno, uno dei leader del gruppo «Bravi Ragazzi». È stato arrestato insieme ad altre 31 persone

La Direzione Investigativa Antimafia ha arrestato 32 persone in diverse città siciliane. Le accuse vanno dall’associazione mafiosa, alla detenzione abusiva di armi, dal sequestro di persona all’associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di stupefacenti. Tra le persone colpite dall’ordinanza di custodia cautelare, emessa dalla Dda di Palermo, c’è anche un ultrà della Juventus: secondo fonti investigative si tratta di Andrea Puntorno, agrigentino, da vent’anni uno dei leader del gruppo «Bravi ragazzi». All’ultrà è stato contestato il concorso esterno in associazione mafiosa: secondo gli inquirenti, sarebbe stato lui a mettere in contatto il presunto boss di Agrigento Antonio Massimino, 50 anni, con le ‘ndrine calabresi alle quali l’organizzazione si rivolgeva per l’acquisto di droga. Puntorno era già stato arrestato per droga in passato; i magistrati gli avevano imposto tre anni di sorveglianza speciale, perché lo ritenevano socialmente pericoloso; in quell’occasione gli erano stati sequestrati quasi 500mila euro. Recentemente era stato intervistato dal programma Report,sulla Rai, a proposito dell’inchiesta Alto Piemonte, sui presunti rapporti tra la ‘ndrangheta e la curva Sud della Juventus. Secondo i magistrati, le cosche avrebbero cercato di infiltrarsi nella curva e di controllare il business del bagarinaggio. La Juventus, i suoi dipendenti e collaboratori, sono mai stati indagati nell’ambito di questa inchiesta. A ottobre, quando è stato intervistato, Puntorno aveva l’obbligo di dimora ad Agrigento e stava finendo di scontare una condanna a sei anni e mezzo traffico internazionale di stupefacenti.