Gara ciclistica interrotta in Belgio: una donna era più veloce degli uomini

Nicole Hanselmann, ciclista svizzera, è stata costretta a fermarsi durante l’Omloop Het Nieuwsblad. Aveva annullato il distacco con la competizione maschile

Il 3 marzo si è aperta la stagione ciclistica in Belgio e la Svizzera, Nicole Hanselmann era in testa nella competizione femminile dell’Omloop Het Nieuwsblad. «Ma poi è successa una cosa molto imbarazzante», racconta Nicole in un post su Instagram, «Ho raggiunto la coda della gara degli uomini. Non so se fossi io ad essere troppo veloce, o gli uomini ad essere troppo lenti. Gli addetti hanno interrotto la gara, ma quando sono ripartita le altre cicliste mi hanno raggiunto e sono arrivata 74esima». Alla gara delle donne era stato dato il via 10 minuti dopo quella degli uomini, un distacco che avrebbe dovuto garantire alle due competizioni di non sovrapporsi.


 


Ma non è stato così: l’ex-campionessa svizzera ha raggiunto la gara maschile, scatenando il panico tra gli organizzatori dell’evento. Gli operatori le hanno chiesto di accostare per ristabilire il divario. La pratica, chiamata “neutralizzazione”, consiste nel far arrestare tutti i corridori ad uno stesso punto per poi farli ripartire rispettando le distanze iniziali. A Nicole è quindi stato permesso di ripartire prima delle altre, ma la pausa ha smorzato il suo slancio e le altre cicliste l’hanno superata velocemente. «È stato un po’ triste perché ero di buon umore ma quando le altre ti vedono fermarti diventano molto più motivate per raggiungerti», ha raccontato Nicole alla rivista specializzata Cyclingnews.

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Questo episodio fa eco a numerosi dibattiti sulla disparità di genere nello sport. Negli ultimi anni, sportivi di tutto il mondo si sono espressi su questioni che vanno dal divario salariale tra donne e uomini nello sport alla necessità di separare i generi in quasi tutti gli sport. Secondo alcuni infatti, sostenere che questa divisione sia necessaria a causa della maggior forza fisica maschile non è sempre valido. Roger Federer per esempio fisicamente non è il tennista più prestante al mondo, ma è uno tra i più forti. Secondo altri, bisognerebbe lasciare che sia l’effettiva capacità di ogni atleta a determinare se una donna può partecipare a una competizione maschile, senza porre barriere a priori.

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