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Carlo Calenda e il non manifesto del Congresso della famiglia di Verona

23 Marzo 2019 - 19:48 David Puente
Nonostante due articoli sul presunto manifesto, il primo che smentisce la paternità del Congresso e il secondo dove si spiega il motivo della sua creazione, Carlo Calenda lo pubblica ritenendo che si tratti del programma dell'evento.

Su Open abbiamo trattato con ben due articoli ilpresunto manifesto del Congresso della famiglia diVerona, spiegando primaperchénon è stato ideato dagli organizzatori e in seguito riportando la nuova versione degli ideatori con le loro spiegazioni. Il giorno dopo il nostro secondo intervento, il 22 marzo 2019, Carlo Calenda si rende conto della sua esistenza e decide di condividerlovia Twitter senza spiegare agli utenti di cosa si tratti, scatenando le proteste:«Un programma che è tutto un programma. Discriminazione, sottomissione delle donne, limitazione dei diritti e delle libertà per tutti. Altro che patrocinio ospitare questo congresso è già una vergogna nazionale». Il fatto è che quello non è il programma del Congresso veronese.

Carlo Calenda e il non manifesto del Congresso della famiglia di Verona foto 1

A nulla sono serviti i tweet di risposta degli ute​​​​​​nti con il nostro articolo del 19 marzo 2019. Da Calenda non sono arrivate scuse, né spiegazioni. Un silenzio tombale, come succede a volte con molti altri utenti che condividono contenuti errati o che si vergognano cancellando lecondivisioni o facendo finta di nulla. Estrapolando una frase da un suo tweet del 2017 – «non si combattono fake news con fake slogan, ma con un pensiero lungo e articolato che tiene conto di una realtà complessa e un futuro pieno di sfide difficili» -Calendaavrebbe potuto riportareelementi più facilmente verificabili anziché puntare su manifesti mal compresi e poi riproposti più correttamente – non da lui – in seguito.

Con questo suo intervento, Calenda si è posto nella condizione di essere criticato dagli utenti. Anche Giorgia Meloni lo attaccaconun tweet del 23 marzo -«Volete un bell'esempio di #fakenews, di bufala da 4 soldi tipo le foto dei gattini imbottigliati? Ecco a voi il campione del pensiero sinistrorso Carlo Calenda pubblicare un falso manifesto del congresso delle famiglie #wcfverona e commentarlo come fosse vero. Che squallore» -ma anche lei non spiega agli utenti di che cosa si tratta.

Carlo Calenda e il non manifesto del Congresso della famiglia di Verona foto 2

Che non scorra buon sangue tra i due, Carlo Calenda e Giorgia Meloni, è evidente dal loro recente scambio via Twitterdove lui la definisce «versione burina del KKK» ottenendo un«cafone»per averla definita «burina» senza accennare il «KKK». Entrambi dovrebbero stare attenti a come usano i social, sia per le loro condivisioni che per i loro interventi.

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