Ignazio Giuseppe III, il Patriarca intervenuto a Verona:«La rivoluzione sessuale ha portato all’aumento dei suicidi»

L’ecclesiastico della Chiesa Cattolica Sira ha attaccato i media per la loro propaganda a favore delle libertà civili della donna e del multiculturalismo

«Un convegno aperto a tutte le religioni», così la presentatrice e madrina aveva all’apertura applaudito all’inclusività dell’evento.Eppure il congresso Verona sembra dirigersi verso tutt’altra direzione, quella dell’ala più tradizionalista della cristianità. La partecipazione dell’esponente della chiesa ortodossa russa DmitrySmirnov aveva scatenato nei giorni scorsi le reazioni dell’opinioni pubblica per le sue posizione discriminatorie: «cannibali», così aveva definito le donne che decidono di abortire. Ma tra i relatori del convegno spunta un altro personaggio che durante la giornata di sabato ha sferrato un attacco netto e deciso alla rivoluzione sessuale degli anni ’70 e all’emancipazione femminile: Ignazio Giuseppe Terzo Yonan.


Patriarca della Chiesa siro-cattolica, nato in Siria, dall’inizio della guerra civile siriana era intervenuto più volte per ribadire l’appoggio all’esercito del Presidente Assad contro i jihadisti e gli oppositori del Regime. Il patriarca era anche stato fortemente critico nei confronti delPapa, che riguardo alla Siria aveva precisato che non si trattassedi una guerra di religione:«Con tutto il rispetto per il Santo Padre, non è corretto quello che lui dice. C’è sempre stata gente più ricca degli altri. Qui stiamo subendo l’odio da parte di una religione». Ignazio Giuseppe Terzo si è scagliato anche contro il politically correct dei media:«Dobbiamo dire che è stato un terrorista islamico radicale».


Nella tre giorni di Verona, il Patriarca ha voluto ribadire ancora una volta la necessità di riaffermare i valori cristiani all’interno della società: «La rivoluzione sessuale degli anni 70, che cominciò qui in Europa, ha voluto far credere ai giovani che sono liberi, assolutamente liberi, che devono essere individualisti, che devono solo pretendere e chiedere il piacere nella vita». Un lungointervento il suo, intervallato dagli applausi del pubblico compiaciuto. Ma anche se ha abituato a posizioni fuori dal coro, a Verona il patriarca rincara la dose: accusa i movimenti degli anni ’70 di aver favorito uno stile di vite fonte del degrado della società che ha prodotto «disperazione e ha aumentato i casi di suicidio».

E la colpa? Sembrano siano i media i responsabili di questo deviazione con le«loro notizie martellanti hannovoluto farci credere che la donna è libera di scegliere e di disporre del feto in qualsiasi momento, che sia libera di scegliere di abortire». «L’altra menzogna è quella del multiculturalismo, una minaccia alla famiglia e alla società. Ci vogliono far credere che noi siamo preparati a accettare tutti, qualsiasi gruppo di persone, di religione, etnia o razza. Non possiamo nascondere le difficoltà e le minacce del multiculturalismo», dichiara nel suo intervento il Patriarca Ignazio Giuseppe.

Già alla vigilia del convegno a chi gli chiedeva se in Medio Oriente esistesseo meno una colonizzazione ideologica legata a pratiche come l’aborto, all’omosessualità e l’eutanasia aveva chiarito: «Per i cristiani delle Chiese Orientali, la famiglia è considerata ed è rimasta un’unione sacramentale tra un uomo e una donna, in cui l’amore è orientato alla procreazione come voluto da Dio creatore. In Medio Oriente non si permettono né l’aborto, né l’eutanasia né le pratiche omosessuali». Nelle sue parole finali Ignazio Giuseppe ricorda i tanti cristiani che vivono in Medio Oriente, ancora oggi oppressi, e ribadisce: «Vogliamo una famiglia maestra e evangelizzatrice».