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Un fungo super-resistente si sta diffondendo in tutto il mondo. E non siamo in grado di curarlo

07 Aprile 2019 - 21:04 Redazione
Si chiama candida auris e la sua resistenza potrebbe essere una conseguenza dell'abuso di antibiotici e antifungini

Si tratta di una delle tre principali minacce alla sopravvivenza dell’umanità, assieme alla riluttanza ai vaccini e al riscaldamento globale: è la resistenza dei batteri agli antibiotici e dei funghi agli antifungini. L’emergere dei casi di infezione da candida auris negli Stati Uniti ne è un esempio lampante. Da quando venne diffusa per la prima volta la penicillina, l’uso degli antibiotici si è fatto sempre più massiccio. Per ragioni evolutive i batteri sono diventati sempre più forti e trovare nuovi antibiotici per contrastarli sta diventando un’impresa sempre più difficile. È quello che sta succedendo con l’ascesa della candida auris», come l’ha definita il New York Times,

Cos’è la candida auris

La candida auris è un fungo che si sta diffondendo in tutto il mondo. Predilige le persone con un sistema immunitario indebolito e minaccia soprattutto anziani e bambini. Due casi in particolare hanno destato l’attenzione dei ricercatori impegnati in questa lotta: il caso di un uomo ricoverato in un ospedale di Brooklyn, infettato dal fungo e deceduto a 90 giorni dal ricovero; e l’infezione avvenuta cinque anni fa in un reparto neonatale venezuelano. Altri casi sono stati registrati in Spagna, India, Pakistan e Sud Africa. La candida auris è talmente resistente che per disinfestare le stanze dell’ospedale di Brooklyn è stato necessario rifare il pavimento e il soffitto.

Questo è dovuto anche all’uso massiccio e spesso improprio che facciamo di antibiotici e antimicotici, che rischia di vanificare il traguardo raggiunto nella lotta a infezioni che un tempo sarebbero state fatali, e che potrebbero tornare a essere una minaccia, come mostrano i risultati di una recente ricerca condotta all’Imperial college di Londra, pubblicata su Science nel maggio 2018: «l’emergere in tutto il mondo della resistenza ai farmaci antifungini è una sfida alla sicurezza sanitaria e alimentare umana».

Infezioni fungine sempre più resistenti

Ciò che viene messo in evidenza nello studio londinese è la comparsa di funghi patogeni in quantità notevolmente superiori al genere di farmaci che vengono utilizzati solitamente per combatterli. Non si tratta solo di trattare le nostre infezioni, ma anche di proteggere le nostre colture e allevamenti. L’unica speranza sta nella ricerca di nuovi farmaci e tecnologie, ma anche nel sensibilizzare la popolazione ad un uso più accorto degli antibiotici, spesso presenti nelle nostre case e assunti senza prima passare attraverso una comune visita medica.

Per evitare un collasso globale nella nostra capacità di controllare le infezioni fungine e di evitare guasti critici in medicina e sicurezza alimentare, dobbiamo migliorare la nostra gestione delle sostanze chimiche esistenti, promuovere nuove scoperte antifungine e sfruttare le tecnologie emergenti per soluzioni alternative.

Nel febbraio scorso gli Stati Uniti contavano già 587 casi di infezioni fungine dovute alla candida auris, come riporta il Center fo disease control (Cdc). L’allarme era stato già lanciato l’anno scorso in occasione della conferenza annuale degli epidemiologi americani (Cste), producendo un report di 16 pagine dove viene descritta l’entità del pericolo.

Sensibilizzare la popolazione ad un uso più parsimonioso e mirato degli antibiotici e la ricerca di tecniche alternative per prevenire la contaminazione di colture e allevamenti sarà strategica per evitare che la corsa ad antibiotici sempre più potenti non rappresenti un mero circolo vizioso, in cui non si fa altro che potenziare le infezioni nel tentativo stesso di farvi fronte.

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