Il cielo è di tutti, parole per ricordare Gianni Rodari

A 39 anni dalla morte, il ricordo, con una poesia, della semplicità e sensibilità di uno dei migliori scrittori per bambini e ragazzi dell’Italia Novecentesca

Poesie, racconti, filastrocche, enciclopedie, articoli di giornale: Gianni Rodari è stato forse il più grande autore italiano del Novecento nella letteratura per bambini e per ragazzi. Le sue filastrocche, le sue poesie, nella loro semplicità e genuinità rendono tutt’oggi di grande attualità e di valore la sua opera.



L’animo sensibile, la solitudine, l’interiorità, il rifiuto della guerra, l’errore visto come opportunità: questi gli elementi che hanno fatto da cardine all’opera di Rodari. Noi abbiamo deciso di ricordarlo con una sua poesia. 

Il cielo è di tutti, Gianni Rodari

«Qualcuno che la sa lunga
mi spieghi questo mistero:
il cielo è di tutti gli occhi
di ogni occhio è il cielo intero.

 

È mio, quando lo guardo.
È del vecchio, del bambino,
del re, dell'ortolano,
del poeta, dello spazzino.

 

Non c'è povero tanto povero
che non ne sia il padrone.
Il coniglio spaurito
ne ha quanto il leone.

 

Il cielo è di tutti gli occhi,
ed ogni occhio, se vuole,
si prende la luna intera,
le stelle comete, il sole.

 

Ogni occhio si prende ogni cosa
e non manca mai niente:
chi guarda il cielo per ultimo
non lo trova meno splendente.

 

Spiegatemi voi dunque,
in prosa od in versetti,
perché il cielo è uno solo
e la terra è tutta a pezzetti».

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