Papa Francesco: «Liberatevi dalla droga del telefonino»

Il Pontefice, in udienza agli studenti del Liceo classico statale Ennio Quirico Visconti di Roma, ha esortato i giovani a «curare la propria interiorità» anche attraverso il silenzio 

«Non abbiate paura del silenzio, di stare da soli, di scrivere un vostro diario. Non abbiate paura dei disagi e delle aridità che il silenzio può comportare. Il silenzio può annoiare, ma andando avanti non annoia più. Liberatevi dalla dipendenza dal telefonino, per favore!». Lo ha  detto Papa Francesco agli studenti del Liceo Classico Statale Ennio Quirino Visconti di Roma, ricevuti in udienza nella Sala Nervi in occasione dell’Anno Giubilare Aloisiano.


«Voi sicuramente avete sentito parlare – ha commentato ‘a braccio’ – del dramma delle dipendenze, delle droghe, dipendenze del chiasso, se non c’è chiasso non mi sento bene, e tante altre dipendenze, ma questa del telefonino è molto sottile. Il telefonino è un grande aiuto, grande progresso, va usato, è bello che tutti sappiano usarlo. Ma quando tu diventerai schiavo del telefonino perderai la tua libertà».


«Il telefonino è per comunicare, – ha chiarito il Pontefice – per la comunicazione, è tanto bello comunicare tra noi. Ma state attenti che quando è droga, il telefonino è droga, riduce la comunicazione a semplici contatti: la vita non è per contattarsi, è per comunicare».

«Ricordiamoci quello che scriveva Sant’Agostino: in interiore homine habitat veritas – ha aggiunto Papa Francesco -. Vale per tutti, per chi crede e per chi non crede. Solo nel silenzio interiore si può cogliere la voce della coscienza e distinguerla dalle voci dell’egoismo e dell’edonismo».

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