Altro che antisemitismo! Domani l’Ucraina sarà il primo Paese oltre Israele con presidente e premier ebrei

Domani, 21 aprile, ci sarà il ballottaggio per l’elezione del presidente: i sondaggi danno come favorito il comico Zelensky 

Per l’ultimo dibattito della campagna elettorale ucraina tra Volodymyr Zelensky e il presidente uscente Petro Poroshenko è stata scelta una location inusuale: lo stadio di Kiev. Poroshenko ha provato a rimontare, ma i sondaggi lo danno in netto svantaggio: 73% contro 27%. Una previsione che, se confermata alle urne, potrebbe entrare nella storia dell’Ucraina: non solo perché Zelensky, 41 anni, è un comico senza esperienza politica, eccezion fatta per il ruolo che ha ricoperto nel programma tv satirico Servant of the People.


Ma anche perché potrebbe diventare il primo presidente dichiaratamente ebreo della storia dell’Ucraina, rendendola l’unico Paese – insieme a Israele – con presidente eprimo ministro ebrei. Il premier, infatti, è Volodymyr Groysman, nato in Ucraina da genitori ebrei.


Il 31 marzo, Zelensky ha battuto 44 rivali col 30% dei voti: tra loro, oltre a Poroshenko, eletto nel 2014 dopo le proteste contro l’ex presidente Yanukovych, che voleva rafforzare i legami con la Russia, c’era anche la leader dell’opposizione e della Rivoluzione Arancione Yulia Tymoshenko. Al primo turno nessuno di loro ha avuto la maggioranza assoluta. Per questo è stato necessario andare al ballottaggio.

In Italia Zelensky è stato associato a Beppe Grillo. Col comico genovese, condivide il programma anti-establishment, che ha fatto breccia anche a causa delle condizioni in cui versa l’Ucraina, provata dalla crisi economica, e dal conflitto ancora in corso con la Russia, che nel 2014 ha annesso unilaterlamente la Crimea e dal 2014 sostiene i separatisti nella regione del Donbass.

In campagna elettorale, Zelensky ha promesso che se vincerà le elezioni proverà a negoziare un cessate il fuoco, impresa che finora non è riuscita a nessuno. La sua vittoria potrebbe influire sui rapporti con la Russia. Se la linea di Poroshenko è sempre stata pro Ue, quella di Zelensky sembra essere più sfumata: in passato ha dichiarato di essere«pronto a tutto per il bene dell’Ucraina, anche a mettersi in ginocchio davanti a Putin».

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