Il video delle proteste dei musulmani a Schaerbeek, Bruxelles

Circola online un video dove si vedono dei musulmani lanciare oggetti contro un edificio protetto dalla polizia a Schaerbeek. Di che cosa si tratta? Chi lo diffonde non lo spiega e fa propaganda

Il 30 aprile 2019 il giornalista Cesare Sacchetti pubblica sul suo account Twitter un video dove un gruppo numeroso di musulmani durante una protesta a Schaerbeek: «No, non è né Riyad, né Islamabad. È Schaerbeek, un quartiere di Bruxelles a poca distanza dalla Commissione europea. Nel "sogno" europeo, ti risvegli e ti accorgi che gli europei non esistono più.». Non vengono fornite altre informazioni che, per fortuna, si leggono nelle scritte presenti nel video:

Il video delle proteste dei musulmani a Schaerbeek, Bruxelles foto 1

Difficile comprendere la frase «nadat er geruchten waren over een zedenfeit» attraverso i nostri smartphone. Con una banale traduzione con Google Translate scopriamo che i fatti fanno riferimento a voci di un reato sessuale, un'informazione che ci porta a diversi articoli della stampa locale.

In un articolo del 30 aprile 2019 del sito LaLibre.be troviamo un altro video relativo alle stesse proteste. Il caso riguarda un sospetto caso di stupro all'interno di un istituto scolastico nel quartiere di Schaerbeek dove la presunta vittima era una bambina di quattro anni. Risulta d'obbligo dire «presunto» siccome le ferite riscontrate nella bambina nelle parti intime erano poi state ricondotte, a seguito delle indagini, a un'infezione e non a uno stupro da parte di un adulto. A protestare, lanciando oggetti e rompendo le finestre dell'istituto, c'erano i familiari della bambina e altre persone appartenenti alla comunità musulmana di cui fanno parte.

Come riportato da LaLibre.be, un politico locale di nome Yusuf Yildiz è stato accusato di aver strumentalizzato il caso aizzando la folla contro la scuola. La difesa di Yusuf viene riportata da LeSoir.be dove sostiene di aver preso le difese della polizia e di aver invitato alla calma i manifestanti.

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