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Spari a Napoli, forse una storia di debiti la ragione dell’agguato

06 Maggio 2019 - 17:38 Redazione
Secondo gli inquirenti, il sicario sembra inesperto. E quelli esplosi dal killer di piazza Nazionale a Napoli erano proiettili da guerra del tipo 'full metal jacket'

Ci sarebbe l’ipotesi di un movente economico dietro all’agguato di venerdì scorso a Napoli, in piazza Nazionale: una sparatoria in cui sono rimasti gravemente feriti un 32enne pregiudicato, Salvatore Nurcaro, secondo le ipotesi obiettivo dell’agguato, ma anche Noemi, una bambina di 4 anni che ancora lotta tra la vita e la morte e la nonna della bimba.

Le immagini dei sistemi di videosorveglianza riprendono il killer in tre momenti particolari: mentre corre verso la vittima designata, mentre viene colpita la bambina di 4 anni e mentre scappa via. In tutte e tre le fasi immortalate dalle telecamere, appare evidente, secondo quanto emerge dalle indagini, l’incertezza del killer, sia quando impugna la pistola, sia quando fa fuoco e nello stesso tempo si dà alla fuga.

Segnali che, secondo quanto si è appreso, fanno propendere gli investigatori a ritenere che il sicario dell’agguato di venerdì pomeriggio a Napoli in piazza Nazionale sia inesperto e che potrebbe essere stato anche un movente economico e personale a indurlo a sparare almeno 6 volte contro Salvatore Nurcaro, 32 anni, ritenuto vicino al clan Rinaldi.

Spari a Napoli, forse una storia di debiti la ragione dell'agguato foto 1
Frame del video dalle telecamere dei sistemi di sorveglianza

I colpi esplosi dal killer, arrivato da solo su uno scooter di grossa cilindrata, hanno però ferito la piccola e sua nonna di 50 anni, colpita al gluteo. Alla base del raid, forse, diversi debiti che la vittima designata, Nurcaro, avrebbe contratto con diverse operazioni finanziarie illecite. Un debito che supera il milione di euro.

Il killer potrebbe dunque non essere stato animato da moventi di criminalità organizzata, quando piuttosto da una vendetta per un investimento andato a vuoto. A lavoro la Squadra Mobile della questura di Napoli coordinata dalla Dda partenopea, che comunque non può escludere alcuna pista investigativa.

I proiettili

Quelli esplosi dal killer di piazza Nazionale a Napoli erano proiettili da guerra del tipo ‘full metal jacket’. È da questo particolare che gli investigatori provano a dare un volto all’uomo che sabato ha fatto fuoco colpendo un pregiudicato, il suo bersaglio, una bimba di 4 anni e sua nonna, vittime innocenti del raid.

Gli esperti della balistica della Questura di Napoli stanno studiando i singoli bossoli per risalire alla calibro 9 che ha fatto fuoco. Proiettili che all’interno hanno una corazza di acciaio e all’esterno sono di gomma, quasi arrotondati, così da essere più aerodinamici, veloci e quindi con una capacità perforante maggiore.

Il proiettile da guerra che ha colpito Noemi, le ha perforato i polmoni e le ha provocato ferite profonde perché si è anche frammentato.

In copertina Ciro Fusco/Ansa | Operatori della scientifica della polizia impegnati sul luogo dell’agguato di camorra in piazza Nazionale a Napoli, 4 maggio 2019.