In Evidenza ENISiriaUSA
ATTUALITÀCarabinieriCasal BruciatoCasaPoundIntegrazioneNeofascismoRoma

Le barricate contro i rom di CasaPound scompaiono dall’informativa dei Carabinieri

16 Maggio 2019 - 16:53 Sara Menafra
La procura di Roma iscrive decine di nomi per entrambi gli episodi. Al centro delle indagini gli attivisti dell'organizzazione di estrema destra, ma in procura arrivano anche gli atti citati da Salvini

Sono 41 gli indagati tra militanti di Forza Nuova e CasaPound peri fatti avvenuti a Torre Maura – alla periferia di Roma -circa un mese fa, e che riguardavano le proteste dei partiti di estrema destra contro alcuni cittadini di etnia rom trasferiti nel centro d'accoglienza per migranti del quartiere e che ha coinvolto anche i residenti della zona.

E sono invece24 i militanti di estrema destra indagati dalla procura di Roma per i disordini scoppiati tra il 6 e l’8 maggio scorso aCasalBruciatoa seguito del trasferimento di una famiglia rom in un alloggio popolare in via Sebastiano Satta. Sommarli alla cifra di 65 ha poco significato, perché in molti episodi i nomi sono gli stessi.

Le barricate contro i rom di CasaPound scompaiono dall'informativa dei Carabinieri foto 2

Ansa|La protesta del pane degli abitanti di Torre Maura

La strana informativa dell'Arma

Ad aver colpito di più gli inquirenti è invece il fatto che oltre alle informative attese da giorni da parte di Digos e commissariato di zona, in procura sia arrivata anche un'altra informativa. Da parte dei Carabinieri e dedicata esclusivamente al comportamento dei militanti di sinistra presenti in piazza a Casal Bruciato: 16 gli identificati che partecipavano all'unico sit-in autorizzato in piazza ma che, è l'accusa, avrebbero tentato di muoversi in corteo (senza, peraltro, riuscirci).

Di loro, ma solo di loro, aveva parlato Matteo Salvini il 15 maggio, al question time alla Camera rispondendo alle domande sui fatti avvenuti nelle periferie romane. E lì per lì l'annuncio di un'informativa dell'Arma su quei fatti aveva destato dubbi a piazzale Clodio, dove non era arrivato nessun atto firmato dagli investigatori dei Carabinieri.

Il giorno dopo, il procuratore aggiunto Francesco Caporale e il pm Eugenio Albamonte hanno compreso l'accaduto, decidendo di avviare tutte le indagini, ma manifestando anche irritazione e stupore nei confronti dei Carabinieri. L'informativa arrivata agli inquirenti, infatti, non cita nessuno dei gravi episodi avvenuti a Casal Bruciato – né la signora minacciata, né il presidio per impedire a legittimi assegnatari di entrare nell'alloggio popolare – ma si concentra solo sul gruppetto di sinistra. E, per di pù, su questa informativa, e solo questa,è stata data notizia al ministro dell'Interno, direttamente dal comando provinciale.

Gli indagati di CasaPound e Forza Nuova

Gli indagati appartengono aCasaPound e Forza Nuova e, stando al rapporto della Digos, rispondono, a vario titolo, di istigazione all’odio razziale, violenza privata, adunata sediziosa, apologia del fascismo. Il procuratore aggiunto Francesco Caporale e il pm Eugenio Albamonte contestano anche il reato di minacce, aggravate dall’odio razziale, all'uomo che gridò "Ti stupro" alla donna assegnataria dell’appartamento, Daniele Ciano. Nell'elenco degli indagati è finito anche Mauro Antonini, leader dell'organizzazione di estrema destra per Roma e Lazio, che ha organizzato entrambe le manifestazioni.

Le barricate contro i rom di CasaPound scompaiono dall'informativa dei Carabinieri foto 1

Ansa | Un fermo immagine preso dalla diretta Facebook di Mauro AntoninI, dirigente di CasaPound

Articoli di ATTUALITÀ più letti