Radio Radicale, il M5s ci ripensa. Si va verso la proroga

Sconfitta la linea dura di Vito Crimi. Il Movimento potrebbe votare l’emendamento proposto dalla Lega che rinnova di sei mesi la concessione

Alla fine la linea dura di Vito Crimi sullachiusura di Radio Radicale è stata sconfitta. Il vicepremier Luigi Di Maio si sarebbe detto disponibile a dare il via libera all'emendamento promosso dalla Lega che proroga la concessione di sei mesi.Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'editoria Crimi, rispondendo in Commissione di vigilanza Rai ad alcune domande,aveva voluto tenere il punto:«Non c'è attualmente in atto alcun rinnovo della convenzione o intenzione di rinnovarla». Poi qualcosa deve essere cambiato.


Crimiavevaspiegato come la questione «non sia di competenza del dipartimento delle Informazioni per l'editoria ma del ministero delloSviluppo economico». Uno scaricabarile che va a coinvolgere anche il vicepremier Luigi di Maio nonché ministro del Lavoro:«Non posso andare a travalicare – avevo Crimi -, per l'argomento specifico bisogna chiedere al ministro delloSviluppo economico. Naturalmente sono disponibile a rispondere a domande sul tema, non mi sottraggo».


Adesso però si è aperta la strada all'emendamento ad hoc firmato dal leghista MassimilianoCapitanio che, se proroga di sei mesi la concessione, riduce il contributo mensile da 5 a 3.5 milioni. Ciòpermetterebbe di organizzare una gara per l'affidamento del servizio. «Questa è una proposta ponte – aveva ancora spiegatoCrimi -, l’auspicio è di coinvolgere la Rai nell’erogazione di questi servizi ed eventualmente di soggetti privati, come Radio Radicale»

«RadioPadania? Non ne faccio una questione personale, ma da giornalista difendo la libertà di informazione», ha detto Matteo Salvini intervenendo a un convengo sull'ambientalismo organizzato dalla Lega.«Penso ad esempio aRadioRadicaleche ha accumulato un patrimonio di archivio, di esperienza, di confronto che sarebbe un peccato cancellare», ha continuatoil ministro dell'interno, «Ci sono spazi di recupero economico nella tv pubblica – ha aggiunto – mega stipendi con cui si potrebbero aprire 50radio».

Il deputato del Pd Roberto Giacchetti, già radicale, ha intantoannunciato di essere entrato in sciopero della sete in difesa dell'emittente. Con lui altri militanti:Maurizio Bolognetti lo fa da78 giorni (ma anche Rita Bernardini da oltrediun mese).

Leggi anche: