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Un laptop pieno di malware diventa un’opera d’arte: venduto per 1,3 mln di dollari

29 Maggio 2019 - 17:08 Redazione
L'autore è un artista cinese: «Abbiamo l'illusione per cui quello che accade nei computer non può influenzarci direttamente, ma è assurdo»

Quando la tecnologia incrocia la vita, la strada per l’arte è spianata. Un laptop Samsung NC10-14GB, con sei tra i virus più pericolosi al mondo, è stato battuto all’asta a New York per 1,3 milioni di dollari.

Per i profani è un semplice laptop del 2008, con display da 10,2 pollici e un sistema operativo Windows XP SP. Per gli esperti è un’opera d’arte: «La persistenza del caos» , creata dall’artista cinese Guo O Dong in collaborazione con la società di sicurezza informatica Deep Instinct (che ha fornito i malware).

Un «bestiario di minacce storiche»

«Abbiamo l’illusione per cui quello che accade nei computer non può influenzarci direttamente, ma è assurdo», ha spiegato Dong a The Verge, che ha definito la sua opera «una sorta di bestiario, un catalogo di miacce storiche».

Live streaming dal sito su cui è stato venduto

«I virus armati che colpiscono le reti elettriche o le infrastrutture pubbliche possono causare danni reali», ha contunato Dong. Tra i malware installati c’è, su tutti, il sistema “WannaCry”, che ha provocato danni per oltre 95 miliardi di dollari. Solo nel 2017 ha colpito più di 200mila persone in 150 paesi, chiedendo riscatti fino a 4 miliardi di dollari.

«Non è azzardato dire che questo episodio abbia causato un danno umano significativo», ha detto O Dong. «Anche se potrebbe essere difficile individuare gli effetti esatto che ha avuto sul paziente».

C’è poi “MyDoom”, un sistema del 2004, presumibilmente di origini russe e considerato uno dei ‘worm’ più rapidi nel diffondersi; c’è “I LOVE YOU” del 2000, diffuso via e-mail e tramite circuiti di file sharing; “SoBig” del 2003, in grado di copiare file e inviarli a un server remoto. Ci sono poi “DarkTequila” del 2013, diffuso prevalentemente in Sud America, e “BlackEnergy”, responsabile del blackout su larga scala avvenuto in Ucraina nel dicembre del 2015.

Date le premesse non propriamente sicure, il sito newyorkese che ha organizzato la vendita ha messo in guardia il compratore: come da contratto di acquisto, i malware contenuti nel laptop dovranno essere utilizzati solo a scopo di ricerca.

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