Festa della Repubblica, la parata delle polemiche: 4 generali assenti, gelo Lega-M5s

Tra polemiche, defezioni e scontri nell’esecutivo, si è svolta la 73esima Festa della Repubblica

È finita la parata, a Roma, per la Festa della Repubblica, dove hanno sfilato quasi 4 mila tra rappresentanti delle forze militari e civili. Mai come quest’anno gli occhi sono stati puntati sulla tribuna delle autorità, alla ricerca di defezioni dell’ultimo momento, dopo quelle già annunciate alla vigilia della festa. Ma ha catalizzato l’attenzione la dedica di Roberto Fico: «Oggi è la festa di tutti quelli che si trovano sul nostro territorio, è dedicata ai migranti, ai rom, ai sinti, che sono qui ed hanno gli stessi diritti». Dure le reazioni degli esponenti dei partiti di destra. Tra gli assenti annunciati c’era l’ex ministro della Difesa, Ignazio La Russa, in solidarietà con i quattro generali dell’Esercito Vincenzo Camporini, Leonardo Tricarico, Mario Arpino e Pasquale Preziosa, in protesta con il ministro Elisabetta Trenta. A scatenare le polemiche è stata anche la scelta della Difesa di dedicare la parata di quest’anno al tema dell’inclusione, giudicato da alcuni militari poco pertinente con la missione delle forze armate. Ore 12:05 – Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, manda letteralmente “a quel paese” il presidente della Camera: «Fico dedica la festa del 2 giugno “a migranti e rom”. Ma Vaffa….. all’uomo, non alla Istituzione che disonora con queste parole».


Ore 12:00 – «Oggi è la Festa della Repubblica, la festa di tutti gli italiani: l’ultima cosa da fare oggi è quella di essere divisivi – ha detto il vicepremier Luigi Di Maio al termine della parata ai Fori Imperiali – Di tutto il resto parleremo nei prossimi giorni». Ma la dedica inclusiva sul 2 giugno fatta da Roberto Fico continua a destare malumori negli esponenti politici della destra.


Ore 11:55 – Matteo Salvini insiste sulla polemica con Roberto Fico sulla dedica del 2 giugno a migranti e rom: «Le parole di Fico mi fanno girare le scatole e sono un torto a chi ha sfilato oggi. C’è gente che rischia la vita per gli italiani. Di legalità ce ne è poca nei campi rom».

Ore 11:45 – Come è stata strutturata la parata? In testa alla fila c’era la banda dei carabinieri, insieme alle bandiere delle Forze armate e della Guardia di Finanza. Seguono i gonfaloni delle regioni, delle province e dei comuni. Sono state sventolate anche le bandiere dell’Onu, della Nato e dell’Unione europea. I quattro successivi settori sono stati dedicati alle singole forze armate. Il sesto settore è stato animato dai corpi militari e ausiliari dello Stato, tra cui la Croce Rossa. E, a chiudere la parata, la fanfara e una compagnia del settimo reggimento bersaglieri.

Ore 11:30 – È terminata la parata militare ai Fori Imperiali. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha lasciato il luogo della cerimonia a bordo della Flaminia presidenziale scoperta, insieme al ministro della Difesa Elisabetta Trenta. Mattarella ha ricevuto l’omaggio di uno squadrone di corazzieri.

Ore 11:15 – Non si è fatta attendere la risposta di Matteo Salvini a Roberto Fico, il quale aveva dedicato la Festa della Repubblica a migranti e rom: «Io dedico invece la Festa della Repubblica all’Italia e agli Italiani, alle nostre donne e uomini in divisa che, con coraggio e passione, difendono la sicurezza, l’onore e il futuro del nostro Paese e dei nostri figli», ha scritto su Facebook.

Ore 10:40 – C’è, come aveva annunciato, l’ex ministro della Difesa Arturo Parisi. «Comprendo e condivido lo sconcerto che in questi giorni attraversa l’animo di molti che nel presente e in passato, militari e civili, hanno rivestito ruoli di responsabilità nella Difesa armata della Repubblica», aveva detto alla vigilia del 2 giugno, in contrasto con il governo Conte e con il ministro Trenta.

Ore 10:30 – Circa 300 sindaci con la fascia tricolore hanno aperto la parata attraversando via dei Fori Imperiali, al centro della Capitale. Oggi si celebra il 73esimo anniversario della Festa della Repubblica. Dalle tribune, gli applausi per i primi cittadini sono stati scroscianti.

Ore 10:20 – Prima dell’inizio della parata, c’è stato un colloquio di diversi minuti tra il vicepremier Matteo Salvini, il ministro del Tesoro Giovanni Tria e il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi. Lontano dalla discussione, siede Luigi Di Maio: il leader del Movimento 5 Stelle ha come vicino di posto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Il vicepremier, alla domanda se si sia salutato o meno con Salvini, ha glissato: «Buona Festa della Repubblica».

Ore 10:15 – Quando i cronisti hanno chiesto a Giuseppe Conte se festeggerà anche 2 giugno dell’anno prossimo, il presidente del Consiglio ha risposto che «la Festa della Repubblica si festeggia sempre – e sul futuro del governo – dirò tutto lunedì 3 giugno».

Ore 10:10 – Il presidente della Camera Roberto Fico ha difeso il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, al centro delle critiche legate al 2 giugno: «Non ci devono essere polemiche sterili e strumentali, oggi è la festa di tutti – ha detto, prima di dedicare la giornata a migranti e rom -. Nel cielo sventola la bandiera della Repubblica, che significa libertà, democrazia e rispetto di tutte le persone che si trovano sul nostro territorio».

Ore 10:00 – Le Frecce tricolori hanno iniziato lo show acrobatico: sbucate alle spalle dell’Altare della Patria, i nove aerei della Pattuglia acrobatica nazionale hanno sorvolato la Capitale per dare il via alle celebrazioni del 2 giugno.