Caos bike sharing a Roma: Obike non rottama le bici. Parte l’esposto in Procura

Sono 1.200 i mezzi che dovranno essere recuperati per essere poi demoliti

Obike Italia, il servizio di bike sharing della Capitale, è fallito da un pezzo. Ma le biciclette gialle e grige sono rimaste incustodite per tutta la città: le prime 300 stanno per essere destinate alla demolizione, compito di cui però non si farà carico la società di bike sharing, nonostante sia stata più volte avvertita dal Comune di Roma.


Per questo sono partite le diffide legali ai referenti di Obike, anche queste cadute nel vuoto. Nemmeno l’ultima inviata con la minaccia di portare l’intero dossier alla procura di Roma ha colto nel segno.


Le tre pagine del dipartimento Mobilità si chiudono con la promessa di una citazione per danno d’immagine e «la segnalazione alla Procura per l’accertamento dell’eventuale sussistenza di ipotesi di reato ambientale».

In più, si fa riferimento alla «pericolosità per la sicurezza della circolazione veicolare», cosa che ha portato uno dei manager della decotta Obike Italia a tirarsi fuori dai giochi: «Io non ho alcuna responsabilità penale».

Spetta quindi ora agli agenti della municipale procedere con la rottamazione delle 1.200 bici in circolazione. I vigili urbani hanno invitato i residenti a inviare segnalazioni con le bici da smaltire per risolvere il prima possibile il problema.

Al netto di quelle su terra, ci sarà poi da risolvere l’annosa questione di quelle “di fiume”, cioè le biciclette che nel corso del tempo sono state vandalizzate e gettate nel Tevere. E che non sono ancora mai state recuperate.

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