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L’ignobile insulto a Paola Turci, vittima di un incidente che le sfigurò il volto

25 Giugno 2019 - 14:38 Redazione
Dopo un tweet sarcastico sull’assegnazione delle Olimpiadi 2026, la cantante ha ricevuto insulti sul suo aspetto estetico

Tra i tweet trionfali per l’assegnazione dei Giochi Olimpici invernali 2024 a Milano e Cortina, c’è stato anche chi si è lasciato andare a commenti amari e sarcastici sulle possibilità perse di ospitare le Olimpiadi in passato in Italia. Tra questi, ha detto la sua anche la cantautrice romana Paola Turci, che sarcasticamente ha twittato: «E a Roma, la città più bella del mondo, vanno le olimpiadi della monnezza». Un tweet amaro riferito implicitamente all’amministrazione Raggi che si oppose alla candidatura dei Giochi Olimpici estivi previsti per il 2024 e vinti poi da Parigi. 

Il tweet della Turci è subito rimbalzato nel tritacarne di Twitter, ricevendo sì plausi, ma anche tantissime critiche, e sopratutto insulti di ogni sorta. Un utente ha menzionato la cantautrice scrivendole che «i tuoi tweet fanno quasi più schifo delle canzoni che canti». A briglia sciolta, un altro utente è passato direttamente agli insulti nei confronti della cantante: «Ma che ha fatto alla faccia? Sniffa la raccolta differenziata dell’umido in piena estate?». Un insulto che non aveva alcuna pertinenza con l’oggetto del discorso della Turci, ma che – in evidente assenza di argomentazioni valide per controbattere – per l’ennesima volta si è trasformato in un attacco sull’aspetto fisico di una donna. Un attacco all’estetica che nel caso specifico della Turci riapre una dolorosa parentesi della vita della cantautrice. 

L’incidente stradale della Turci

Nel 1993 Paola Turci rimase coinvolta in un tragico incidente stradale tra una tappa e l’altra del suo tour estivo in provincia di Cosenza. Dopo un violento impatto con il guardrail, la cantautrice rimase bloccata nella macchina accartocciata e uscita fuori strada, mentre i vetri dell’auto si distrussero e le deturparono il viso. Per oltre due anni, la Turci (che all’epoca si autodefiniva “la vetraia”) dovette subire 13 interventi chirurgici al volto: 12 all’occhio e uno sulla guancia, oltre a riportare oltre 100 punti di sutura. Non solo un commento fuori luogo, ma una vera e propria uscita volta a far riemergere il ricordo del difficile momento passato dalla cantante. Un ennesimo commento meschino, vile e codardo da parte di chi, non sapendo né argomentare né capire quando è il caso di tacere, non fa altro che usare i social per insultare e ridicolizzarsi da sé. 

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