Franca Leosini: «La mia estate a Capri, cioccolato la notte e selfie al supermercato» – L’intervista

«Tutti mi dicono che uscire con me è un calvario. Sono andata al supermercato e alla fine non ho comprato neanche un pomodoro. Ho fatto solo selfie»

Sa essere elegante, pungente e ironica (hanno fatto storia il «ditino birichino» rivolto a Rudy Guede e l’epiteto di «babbalona» a Sabrina Misseri, ndr). Lei è Franca Leosini, giornalista e conduttrice di Storie maledette, programma tv di Rai 3. Grazie alla sua «sottile ironia, allo stile deciso, allo sguardo disincantato nel raccontare casi di cronaca spesso perturbanti entrando con intelligenza nella materia oscura della nostra società» ha ricevuto il Premio Speciale Hemingway 2019.


sabrina misseri

Due nuove puntate di Storie Maledette

Per la conduttrice queste sono giornate estremamente impegnative. Nel suo ufficio si sta ultimando lo speciale sul caso delicato (e controverso) di Marco Vannini: due puntate, una il 30 giugno, l’altra il 2 luglio che andranno in onda in prima serata su Rai 3. Per la prima volta in tv parlerà Antonio Ciontoli, padre della fidanzata della vittima, condannato in appello a 5 anni di reclusione.


«È stato un impegno gravoso, mi è costato molto sul piano psicologico e umano. Si tratta di una vicenda giudiziaria con strascichi inquietanti: da una parte un ragazzo ucciso in modo assurdo, dall’altra troppe verità controverse con un Ciontoli odiato dalla gente, con reazioni che superano davvero il limite dell’accettabile, dalle minacce di morte agli insulti. È vero che non c’è prezzo per una vita umana ma la giustizia ha le sue regole» ha dichiarato Franca Leosini a Open.

Lo stile di Franca Leosini

Una conduttrice che usa un lessico alto, che dà un ritmo alle parole studiando con attenzione le carte processuali e curando in ogni aspetto la sua trasmissione televisiva. Ad esempio, non si separa mai dal suo quaderno pieno di appunti («è il mio spartito musicale») e non risparmia domande scomode ai suoi interlocutori. «Assorbo il dolore – ci spiega – le storie mi attraversano come quella di Mary Patrizio che aveva ucciso il figlioletto di 5 mesi affogandolo nella vasca da bagno. In quell’occasione, spente le telecamere, ho messo la testa sul tavolo e ho pianto per un quarto d’ora».

I casi Meredith Kercher e Sarah Scazzi

Tra le sue interviste più celebri spiccano quella a Rudy Guede, condannato per l’omicidio di Meredith Kercher, e quella a Sabrina Misseri, condannata per aver ucciso la cugina Sarah Scazzi: «Se Guede avesse scelto il rito ordinario non sarebbe andato in carcere. E poi è stato condannato per “omicidio in concorso”. In concorso con chi? Bisognerebbe riaprire le indagini anche perché, all’epoca del delitto di Perugia, furono svolte con pressappochismo e amnesie investigative. I giudici non potevano di certo condannare: quella che ha assolto Raffaele Sollecito e Amanda Knox è stata una sentenza degna di uno stato di diritto».

Come lavora Franca Leosini

Una professionista, una donna d’altri tempi che non anticipa mai le domande ai suoi interlocutori: li incontra almeno una volta, valuta il loro tasso di sincerità, «non strumentalizza nessuno ma non si fa nemmeno strumentalizzare». «Spesso gli omicidi avvengono in provincia, che è il cuore pulsante del paese, un luogo in cui si hanno spazi più ristretti. La provincia dà spazio alle passioni, la città invece è dispersiva – dichiara a Open la conduttrice Rai – ti dà alternative e le passioni si vaporizzano nell’aria. Nella provincia tutto si sa, tutto si paga».

I leosiners

«Ciò che mi gratifica di più è che i miei fan sono soprattutto giovani. Sapete cosa mi dicono i colleghi? Che uscire con me è un calvario, una via crucis. Mi fermano sempre, mi chiedono foto. Pensi che poco tempo fa sono andata al supermercato e alla fine non ho comprato neanche un pomodoro. Ho fatto solo selfie» ci confida la conduttrice napoletana.

L’estate 2019 e i suoi “vizi”

«Spero di andare nella mia casetta a Capri, altrimenti mio marito finisce per chiedere il divorzio» ironizza. La notte, poi, ci confida, non rinuncerebbe mai al mondo a «una barretta di cioccolata al latte»: «C’è chi fuma sigarette e c’è chi mangia il cioccolato. Ecco, io cerco di gestirmi, altrimenti la mangerei tutta. Mi premio così».

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