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Colpi duri tra Belpietro e i deputati Pd sulla Sea Watch: «Dimettetevi, pirati» – «Taci, bandito»

30 Giugno 2019 - 10:35 Felice Florio
Il direttore della Verità usa parole forti contro i parlamentari saliti a bordo della nave capitanata dalla «terrorista» Carola Rackete

«I pirati, anche se in giacca e cravatta e coperti dall’immunità, non possono stare in Parlamento». Sono accuse molto forti quelle che lancia Maurizio Belpietro, direttore de La Verità, dalla prima pagina del suo giornale. Nel mirino cinque parlamentari italiani, tre del Partito democratico e due di Sinistra italiana, «responsabili di aver dato man forte a una Capitana in guerra con il nostro Paese».

Delrio, il capo della ciurma di pirati

Il commento del direttore attacca Graziano Delrio, Matteo Orfini, Davide Faraone (Pd), Nicola Fratoianni e Riccardo Magi (Si), i primi tre appaiono in prima pagina con tanto di piratesca benda su un occhio. Ed è l’ex ministro dei Trasporti a ricevere gran parte delle accuse: «Delrio ha dimostrato di essere dalla parte di chi intenzionalmente mette a repentaglio la vita degli immigrati che trasporta e dei militari che hanno l’ordine di fermarli», scrive Belpietro.

Dimissioni per chi ha «protetto» la nuova eroina della sinistra

Il direttore promette che il suo giornale chiederà, «per il tempo necessario le dimissioni di Delrio e dei suoi compagni di giochi contro l’Italia». Ovviamente, nelle mire di Belpietro, è finita Carola Rackete, “la fuorilegge”: «Invece di rassegnarsi alla legge, la nuova eroina della sinistra aveva volutamente ignorato le disposizioni che la invitavano ad allontanarsi».

I preti come i comunisti

Nel commento su La Verità c’è spazio anche per una critica al clero: «Che in porto, ad applaudire l’operato della Capitana, ci fosse una tifoseria composta da centri sociali, preti di frontiera e di sinistra, bastian contrari in servizio permanente sul fronte della contestazione, era perfino comprensibile – scrive Belpietro -. C’è sempre qualche gruppettaro, in tonaca o in camicia rossa, fa lo stesso, pronto a sognare la rivoluzione anche se a impersonarla è una ragazzetta borghese cresciuta a pane e organizzazioni umanitarie».

La replica di Davide Faraone

«Se il giornale (mai parola fu più abusata) che considera Carola “una terrorista” e Salvini “un capitano”, giudica noi “dei pirati”, mi convinco ancora di più che siamo dalla parte giusta – ha commentato il parlamentare del Pd, Davide Faraone -. Il bandito Belpietro, ci vuole fuori dal parlamento, il bue dice cornuto all’asino».

Delrio: «Era giusto salire a bordo»

«Il Pd non cerca eroi, ma era giusto salire a bordo perché i diritti umani vanno difesi», ha spiegato Graziano Delrio in una intervista a Repubblica. «È una prerogativa dei parlamentari, anche in funzione di riequilibrio del potere esecutivo, fare atti ispettivi. Come avviene per esempio nelle carceri».

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