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Davide Faraone (Pd): «Ero sulla Sea Watch, i migranti volevano suicidarsi» – L’intervista

01 Luglio 2019 - 06:39 Fabio Giuffrida
davide faraone e carola rackete
davide faraone e carola rackete
La testimonianza del senatore del Pd, salito sulla nave ong insieme ad altri due parlamentari dem, Orfini e Delrio

Davide Faraone è uno dei deputati del Pd che è salito a bordo di Sea Watch 3, la nave ong guidata da Carola Rackete, la capitana arrestata a Lampedusa per essere entrata senza autorizzazione nelle acque territoriali italiane con a bordo 40 migranti, scontrandosi con una motovedetta della Guardia di Finanza.

40 ore sulla Sea Watch

A bordo della nave ong la situazione andava peggiorando di ora in ora. Secondo gli avvocati della capitana, c’erano stati episodi di autolesionismo e c’era il forte rischio che qualcuno potesse provare a scappare tuffandosi in acqua. Davide Faraone conferma questa versione.

«Sono stato 40 ore sulla Sea Watch e posso confermare che quello riferito dalla capitana è tutto vero – racconta – la notte facevamo a turno per controllare i migranti, avevamo paura che potesse succedere qualcosa. Loro non ce la facevano più, erano sconfortati. Qualcuno aveva intenzione di buttarsi in acqua che, per un migrante che non sa nuotare, vale a dire un suicidio» ha spiegato il senatore a Open.

A quel punto la capitana ha deciso di entrare nel porto di Lampedusa: «Ci ha detto “Un’altra notte così io non la reggo”, poi è successo quello che sappiamo tutti».

Mentre a Lampedusa continuano ad arrivare barchini carichi di migranti, continuano le polemiche sulla Sea Watch: «Questo serve per aumentare i consensi e la propaganda. Loro (la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, il giornalista Maurizio Belpietro e il vicepremier Matteo Salvini, ndr) vorrebbero un paese becero. Magari, così facendo, torneremo all’olio bollente e agli archi».

Gli insulti a Davide Faraone

Il senatore Pd è stato vittima di pesanti insulti (tutti documentati dalla diretta pubblicata sulla pagina Facebook della Lega): «In realtà mi hanno fatto più male gli insulti alle donne dell’equipaggio: pensate che una di loro ha risposto con un cuore. Quelli alla mia persona, invece, non mi hanno ferito, ci sono abituato. Qui, però, il problema è un altro: questa gente si sente protetta perché ha dei grandi maestri. Salvini, ad esempio, ci manganella coi social. Prima c’era il manganello “fisico”, ora quello dei social. Ma, sia chiaro, non ci fa paura».

Le fake news

Tra le fake news circolate sul suo conto spicca quella dei politici del Pd su un gommone, a Lampedusa, a mangiare ostriche e gamberoni: «I pentaleghisti per vendicarsi hanno bisogno di diffondere falsità su di noi».

https://www.facebook.com/DavideFaraone/photos/a.710260629029237/2314217971966820/

Verranno tutti denunciati

A Open Faraone ha annunciato che denuncerà sia chi ha insultato gli esponenti del Pd durante l’arresto di Carola Rackete, sia il direttore Maurizio Belpietro che gli ha dedicato l’apertura del quotidiano “La Verità” chiamandolo «pirata»: «Lo querelo, chiederò il risarcimento. Comunque mi sento meno pirata di lui che usa la carta stampata per insultare».

«Noi – ci assicura – continueremo a opporci a muso duro alle azioni di fascismo e razzismo. Vogliamo che Carola torni in libertà e siamo certi che la situazione si sia sbloccata grazie al nostro intervento. Infatti, quando la Sea Watch ci ha detto “non ce la facciamo più, dateci una mano”, noi siamo andati a Lampedusa».

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