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Sea Watch, la capitana Rackete ai domiciliari. Salvini: «Espulsione subito» – Il video

29 Giugno 2019 - 13:00 Maria Pia Mazza
La nave non aveva ricevuto l'autorizzazione ad attraccare. Durante le manovre, una motovedetta della gdf è rimasta schiacciata tra l'imbarcazione e la banchina. La capitana è accusata di resistenza e violenza a nave da guerra e tentato naufragio

Dopo 17 giorni, la nave Sea Watch 3, ferma da tre giorni al largo di Lampedusa con a bordo 40 migranti (ora trasferiti all’hotspot di Lampedusa), è entrata nel porto dell’isola all’1:50 di notte. La capitana Carola Rackete ha deciso di procedere e di avvicinarsi al porto, malgrado l’assenza di autorizzazioni da parte delle autorità. Dopo l’attracco è stata fatta scendere dai militari della Guardia di finanza intorno alle 3 del mattino ed è stata portata via in auto. Ecco il video girato dalla giornalista di Internazionale, esperta di immigrazione, Annalisa Camilli. Rackete andrà ai domiciliari su decisione della procura di Agrigento che la accusa di resistenza e violenza a nave da guerra e tentato naufragio, reati per cui rischia una pena da un minimo di 3 a un massimo di 10 anni. La capitana ha trascorso la notte in caserma e potrebbe essere trasferita ad Agrigento per un processo per direttissima.

Lo scontro tra la nave Sea Watch e la motovedetta della Gdf: perché la capitana è stata arrestata

Prima dell’attracco, la nave è rimasta per qualche minuto all’esterno del porto, bloccata dalla Guardia di Finanza. Le forze dell’ordine hanno tentato più volte di bloccarla, ma dopo esser rimasti frapposti tra l’imbarcazione e la banchina hanno desistito. Gli inquirenti stanno indagando un presunto speronamento ai danni della Gdf, la cui imbarcazione ha comunque riportato ingenti danni e dovrà essere portata in cantiere per le riparazioni. Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, preso di mira in passato da Matteo Salvini per alcune decisioni favorevoli alle ong, ha preso posizione contro Sea Watch, accusandola di aver compiuto una manovra inammissibile. Fonti anonime della Gdf hanno accusato la capitana di «aver commesso un’azione criminale: salvano vite in mare – hanno detto – e poi uccidono uomini dello Stato». Parole simili arrivano dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che ha accusato la capitana di aver «messo a rischio la vita degli agenti della Guardia di Finanza. Ha fatto tutto questo con dei parlamentari a bordo tra cui l’ex ministro dei Trasporti: incredibile».

@roby800 / Twitter | La motovedetta della Guardia di Finanza tra la banchina e la Sea Watch 3

La minaccia di Salvini: espulsione subito

In una diretta Facebook, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha detto che provvederà all’espulsione di Rackete in Germania, accusandola di aver compiuto «un atto di guerra […] cercando di affondare una motovedetta della GdF con degli agenti a bordo». Per il capo della Lega, l’equipaggio della Sea Watch si vanta di “salvare vite” «ma poi rischiano di uccidere esseri umani che stanno facendo il loro lavoro».

L’avvocato della Sea Watch: «Decisione di tutto l’equipaggio»

Leonardo Marino, avvocato della Sea Watch, ha fatto sapere «la decisione di entrare nel porto di Lampedusa anche senza le autorizzazioni è stata presa dall’equipaggio della Sea Watch e non solo della capitana». Johannes Bayer, presidente di Sea Watch, ha invece detto di essere orgoglioso della comandante Carola Rackete, perché «ha agito nel modo giusto, insistendo sulla legge del mare e portando i migranti al sicuro».

Applausi e insulti

La comandate della Sea Watch 3 era già indagata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per la violazione dell’articolo 1099 del Codice della navigazione, per aver rifiutato di obbedire a una nave da guerra ed esser entrata in acque italiane lo scorso 26 giugno. Dopo l’entrata in vigore del decreto sicurezza bis, Rackete rischia una sanzione amministrativa che va dai 10 ai 50mila euro. Sul molo di Lampedusa, al momento dell’attracco, oltre a un massiccio cordone di forze dell’ordine, erano presenti due opposte fazioni: da un lato i sostenitori della Ong che hanno accolto la nave con un lungo applauso. Dall’altro un gruppo di residenti guidati dalla leghista Angela Maraventano, che hanno rivolto insulti e fischi verso la nave. «È una vergogna – ha urlato la Maraventano – Qui non si può venire a fare quello che si vuole, non venite nelle nostra isola se no succede il finimondo», ha urlato la donna, intimando alle forze dell’ordine di arrestare i migranti a bordo. L’ex sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini in tutta risposta le ha urlato: «Che vuoi tu? Chi sei tu per decidere chi deve venire e chi no?».

L’annuncio dello sbarco

«Sono passate quasi 60 ore da quando abbiamo dichiarato lo stato di emergenza. Nessuno ascoltava e nessuno si è preso la responsabilità. Ancora una volta tocca a noi portare in salvo 40 persone», ha annunciato su Twitter l’Ong tedesca, battente bandiera olandese, a ridosso dell’attracco.

«Basta. Dopo 16 giorni dal soccorso, Sea Watch 3 entra in porto, L’ingresso a Lampedusa è arrivato poche ore dopo che alla capitana, Carola Rackete, ha ricevuto notifica, su disposizione dei pm di Agrigento, di essere indagata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e rifiuto di obbedienza a nave militare.

Video: Beatrice Brignone | Twitter

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