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Fedriga, governatore del Friuli: «Il nostro muro sarà lungo 243 km, il Viminale è d’accordo»

30 Giugno 2019 - 09:46 Felice Florio
Il politico della Lega, d'accordo con Salvini, vuole fermare «ladri e delinquenti» che si muovono lungo la rotta balcanica. E sullo striscione per Giulio Regeni ha detto: «L'ho rimosso perché sono contro l'ipocrisia»

Se nel Mediterraneo il ministero dell’Interno continua la battaglia con le ong e deve risolvere l’affaire Carola Rackete, a nord-est l’idea che si sta forgiando è quella di un muro o di una recinzione da erigere sul confine tra Italia e Slovenia.

Sarà stato il viaggio negli Stati Uniti di Trump, oppure l’influenza dell’amico ungherese Viktor Orbàn, ma Matteo Salvini è deciso, quest’estate, a contrastare i flussi migratori che si sviluppano dall’altra parte dell’Adriatico.

«Si è riaperta la rotta balcanica, a luglio partiranno i pattugliamenti misti con gli sloveni, ma se il flusso di migranti non dovesse arrestarsi, a mali estremi estremi rimedi: non escludiamo la costruzione di barriere fisiche alla frontiera, come fatto da altri Paesi europei», ha detto Salvini il 26 giugno, nel pieno della crisi con l’ong tedesca Sea Watch.

Il presidente leghista della regione Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha accolto con interesse la proposta: «Non saremmo contenti di sospendere Schengen, ma è altrettanto vero che i muri non si alzano se le regole vengono rispettate».

Le caratteristiche del muro Italia-Slovenia

«243 chilometri». Ha le misure chiare Fedriga, che in un’intervista al Fatto Quotidiano ha detto di non sapere ancora se si tratterà di un muro vero e proprio o di una recinzione.

«Quel che è certo è che se l’Europa non tutela i suoi confini, saremo costretti noi a fermare l’ondata migratoria che avanza attraverso altri Paesi dell’Ue. Non possiamo mettere poliziotti a ogni metro».

E ha detto al giornalista Antonello Caporale: «Dobbiamo fermare un fenomeno che attenta alla tranquillità dei nostri concittadini, alla nostra sicurezza».

«Ladri e delinquenti»

Fedriga ha giustificato l’esigenza di rafforzare il controllo dei confini con il bisogno di «dare tranquillità ai cittadini, sicurezza nelle case, decoro nelle pubbliche vie – ha detto il governatore della Lega -. Ladri, delinquenti di piccolo o grande calibro non ne vogliamo».

Poi mette in dubbio che chi scappa lo fa per fame: «È gente indesiderata, a decine vengono e compiono atti contrari alla legge. Saranno 5 mila i migranti clandestini in Friuli». Quindi 5 mila migranti, 5 mila delinquenti? «Un 10%. E 500 persone allo sbando creano disagio».

Verità per Giulio Regeni

«Io sono contro l’ipocrisia – ha detto Fedriga, tralasciando per un momento il tema migranti -. Quello striscione rimosso dal balcone della Regione era una finzione. Il Pd non ha fatto nulla per capire le cause della morte di quel ragazzo. Si coprivano dietro lo striscione».

E ha giustificato la rimozione così: «Non soffro gli ipocriti. La mia maggioranza ha istituito una commissione d’inchiesta per far luce sull’accaduto. Il Pd niente. E poi ci sono altre morti sospette: una ragazza friulana è scomparsa in Spagna. Per lei nessuno striscione, perché?».

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