Trieste, la protesta dei Cinque stelle contro la rimozione dello striscione per Giulio Regeni

«La scelta del presidente Fedriga di rimuovere lo striscione dal palazzo della Regione rappresenta un cattivo segnale»

È polemica sulla rimozione dello striscione per Giulio Regeni da tutte le sedi della Regione Friuli Venezia Giulia, in particolare modo dal palazzo della Regione in piazza Unità d’Italia. Tolto per far posto a stendardi di incoraggiamento per la nazionale italiana, impegnata nel campionato Europeo Under 21.


Una polemica politica tra Lega e Movimento Cinque Stelle che ha portato quest’ultimi a lanciare una provocazione al governatore leghista Massimiliano Fedriga affiggendo alla finestre dei loro uffici un grande cartello giallo, tipico colore dello striscione di Amnesty, con la scritta nera “Verità per Giulio Regeni”.


Dura presa di posizione del M5s

«È un gesto simbolico, con il quale vogliamo ribadire la vicinanza alla famiglia ed esprimere il sentimento di una comunità che non vuole smettere di credere alla ricerca della verità. La scelta del presidente Massimiliano Fedriga di rimuovere lo striscione dal palazzo di piazza Unità a Trieste rappresenta un cattivo segnale, tanto più se la decisione non è stata condivisa con la famiglia di Giulio», hanno dichiarato in una nota i consiglieri regionali M5S del Friuli Venezia Giulia.

L’appello di Amnesty

«Rivolgiamo un appello – si legge su una nota di Amnesty International – affinché la regione Friuli Venezia Giulia torni sulla sua decisione e le altre regioni e gli oltre 250 comuni che hanno aderito alla campagna “Verità per Giulio Regeni” continuino a esporre lo striscione».

La rimozione dello striscione per Giulio Regeni

Lo striscione con la scritta «Verità per Giulio Regeni» è stato rimosso dal palazzo della Regione Friuli Venezia, in piazza Unità d’Italia, dove era stato esposto nel 2016 dall’allora presidente della Regione, Debora Serracchiani. Dalla Regione, guidata dal leghista Massimiliano Fedriga, non è arrivata nessuna spiegazione. La scelta è destinata a fare discutere sia perché la verità sull’omicidio e sul coinvolgimento dei servizi segreti egiziani non è mai emersa, sia perché il ricercatore era originario di Trieste ed è cresciuto a Fiumicello, in provincia di Udine.

«Siamo sconcertati dalla notizia che lo striscione è stato tolto», ha detto il consigliere regionale di Open Fvg, Furio Honsell, ex sindaco di Udine. In una nota Honsell aggiunge: «Sembra che ogni pretesto sia buono per eliminare un messaggio forte di giustizia e vicinanza alla famiglia, in particolare in questo momento di tensione dopo l’ondata di intimidazioni al Cairo nei confronti dei Regeni, dei loro avvocati e consulenti. I genitori di Giulio non devono rimanere da soli a combattere per conoscere la verità sulla tortura e l’uccisione del loro figlio e proprio per questo, vista la notevole visibilità di un evento come gli Europei Under 21 di calcio, lo striscione doveva rimane lì al suo posto», conclude Honsell.

La reazione dell’ex presidentessa della Regione Friuli

A commentare è anche l’ex presidentessa della Regione Friuli Venezia Giulia e parlamentare del Pd Debora Serracchiani: «Spero che Fedriga darà disposizione affinché lo striscione per Regeni sia riappeso, e non segua l’esempio del sindaco di Trieste che ha voluto toglierlo con le sue mani. Proprio in queste ore – spiega Serracchiani – l’atteggiamento del Governo egiziano dovrebbe convincere a essere il più espliciti e uniti nell’affermare le richieste dell’Italia. Segnali in senso opposto sono preoccupanti, anche rispetto alla compattezza del Governo verso l’Egitto, considerando il ruolo politico di Fedriga».

«Ho personalmente appeso lo striscione – ricorda Serracchiani – che ammonisce a ricordare la tragica scomparsa di Giulio Regeni e chiede verità e giustizia, a nome della comunità del Friuli-Venezia Giulia. Credo di aver interpretato un sentimento diffuso nella nostra popolazione, e avevo apprezzato – conclude – il fatto che lo striscione fosse rimasto appeso anche con il cambio di Amministrazione».

Il commento del governatore Fedriga

«Malgrado non condivida la politica degli striscioni e dei braccialetti, non ho fatto rimuovere lo striscione per più di un anno per non portare nell’agone politico la morte di un ragazzo», questo il commento del presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga.

«Questa è l’ennesima pretestuosa provocazione, in conseguenza della nostra decisione di addobbare il palazzo per gli europei under 21 che si tengono nella nostra Regione – prosegue Fedriga -. Per anticipare le polemiche che continueranno a susseguirsi ad ogni batter di ciglio, comunico che lo striscione non verrà più esposto né a Trieste né in altre sedi di Regione Friuli Venezia Giulia».

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