Ocasio-Cortez visita i centri di detenzione tra Usa e Messico: «Donne costrette a bere dai bagni»

Il giovane membro del Congresso è andata in avanscoperta, raccontando su Twitter cosa ha trovato

Alexandria Ocasio-Cortez, la giovane deputata del Congresso americano, ha fatto visita a uno dei centri di detenzione al confine tra Stati Uniti e Messico, nati come conseguenza alla politica di «tolleranza» zero del leader Usa, Donald Trump. Ha definito le condizioni «orribili», denunciando anche di aver ricevuto delle minacce sessuali dagli agenti della Polizia di Frontiera.


La struttura cui Ocasio-Cortez ha fatto visita si trova in Texas, a Clint. Lì, stando a quanto riportato da lei in alcuni tweet, gli agenti costringevano le donne a bere dai bagni, beffandosi di loro. Ridendo. Sono state documentate violenze e abusi anche sui bambini. Ma non solo: gli ufficiali maltratterebbero i detenuti, sempre stando alle testimonianze della Ocasio.


Dopo le visite di candidati presidenziali democratici e funzionari eletti ai centri di detenzione migranti nei giorni scorsi, l’amministrazione Trump ha respinto con forza le accuse di abuso sistematico dei detenuti, giudicandole «non comprovate».

Lunedì scorso, l’agenzia statunitense per l’immigrazione e le dogane (Ice) ha confermato la morte in custodia di un uomo honduregno di 30 anni, Yimi Alexis Balderramos-Torres. È il sesto decesso di una persona in custodia dall’ottobre 2018. La morte è stata segnalata per la prima volta da Buzzfeed News.

Il rappresentante democratico per lo stato del Texas, Joaquin Castro, che ha anche visitato i centri, ha diffuso un video, apparso su Twitter, di una cella affollata. Descrivendo il centro di detenzione, Castro ha raccontato di alcuni detenuti che erano stati separati dai loro figli.

Il report del Dipartimento di Sicurezza Nazionale

Durante la visita di Ocasio-Cortez al centro di detenzione in Texas, Nbc News ha rivelato l’esistenza di un rapporto interno del Dipartimento della Sicurezza Nazionale.

Nel report sono descritte le condizioni di vita all’interno di un impianto di El Paso, anche questo in Texas, definito così invivibile che, a maggio, gli agenti di frontiera si stavano armando contro possibili rivolte.

Gli ispettori della struttura hanno poi osservato che «erano disponibili solo quattro docce per 756 immigrati, più della metà degli immigrati erano detenuti all’esterno e gli immigrati all’interno venivano tenuti in celle dove vivevano il quintuplo delle persone che potevano essere ospitate», ha riferito la Nbc.

 «Una cella pensata per un massimo di 35 soggetti, deteneva invece 155 maschi adulti con un solo bagno e lavandino. La cella era così affollata che gli uomini non potevano sdraiarsi per dormire».

Gruppi segreti su Facebook

Ad aggravare la situazione ci sarebbe poi la scoperta di un gruppo segreto su Facebook, costituito unicamente da agenti delle forze dell’ordine, e che raccoglie circa 9.500 membri.

I post nel gruppo di Facebook includono meme, slogan razzisti, incitamenti all’odio. Tra le immagini ritrovate, c’ un fotomontaggio in cui Ocasio-Cortez pratica sesso orale a un uomo con il volto di Donald Trump in un centro di detenzione. 

Uno dei meme ritrovati sul gruppo Facebook degli agenti della Dogana

Nello stesso gruppo, poi, si leggono messaggi che mettono in discussione la veridicità di una foto pubblicata da diversia media, quella che ritrae un padre e una figlia annegati nel Rio Grande.

«9.500 agenti del Cbp condividono meme sui migranti morti e discutono di violenze e condotte scorrette nei confronti dei membri del Congresso», ha commentato Ocasio-Cortez in risposta al rapporto. 

«In che modo la cultura del Cbp può essere ritenuta affidabile per prendersi cura umanamente dei rifugiati? Ps: Non ho intenzione di cambiare il mio itinerario e visiterò la stazione Cbp oggi».

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