Un pranzo a Palazzo Grazioli con Giovanni Toti e Mara Carfagna: Silvio Berlusconi ha convocato i neo-coordinatori di Forza Italia per provare a mettere alle strette il governatore della Liguria in vista dell’appuntamento al teatro Brancaccio, quello con cui vuole allargare il centrodestra. Domani non ci sarà Matteo Salvini, molto amico del presidente della Liguria ma ovviamente si parlerà e si guarderà proprio alla Lega di Salvini. Il teatro romano scelto da Toti per ripensare il futuro del centrodestra solo due anni fa aveva portato poca fortuna a un altro progetto di rilancio, quello della coalizione civica di centrosinistra extra Pd (con Anna Falcone e Tomaso Montanari).
«Sto facendo la mia battaglia per cercare di allargare di nuovo il mondo del centrodestra, se Forza Italia generosamente presterà la sua piattaforma politica, cioè quello che resta del partito, per allargarsi, tornare a fare una sorta di grande Pdl, penso che possa dare il suo contributo». Il presidente della Regione Liguria parla della creatura politica di Berlusconi come di un partito finito e invoca addirittura il «bombardamento» del quartier generale di Forza Italia per fare una rivoluzione culturale. Toni criticati dal capogruppo dei deputati Mariastella Gelmini: «La rappresentazione di un Toti che vuole il rinnovamento a fronte di dirigenti locali e nazionali contrari a quest’ultimo è una fake news». Da giorni ha in evidenza, sul suo profilo, questo tweet:
E all’interno di Forza Italia saranno più le diserzioni che le presenze alla manifestazione organizzata da Giovanni Toti. E si accumulano le giustificazioni non richieste: Mara Carfagna non ci sarà perché «non è una manifestazione di partito»; Micaela Biancofiore invita il governatore ligure a dimettersi da coordinatore: «Non faccia scissioni e si confronti alla pari – non da avvantaggiato, nel congresso che il presidente Berlusconi ha indetto e per il quale da martedì si scriveranno le regole».
Tra i parlamentari azzurri di questa legislatura è partita la fuga dall’iniziativa del governatore della Liguria. Un segnale doppio: per ribadire la fedeltà alla linea del Cavaliere e per sottolineare la scarsa capacità di unire – spiegano parlamentari ben informati – dei due nuovi coordinatori del partito. Martedì prossimo Silvio Berlusconi ha convocato una riunione a cinque per discutere delle regole del Congresso di Forza Italia con il vicepresidente Tajani, Mariastella Gelmini, Annamaria Bernini, Giovanni Toti e Mara Carfagna. Il rinnovamento è fatto da tante riunioni. E le primarie? «Noi non siamo fatti per quelle», sintetizza un forzista.
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