Calabria, chiesto rinvio a giudizio per il presidente della Regione Oliverio, accusato di corruzione

La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio anche per l’ex vicepresidente della Regione Calabria, Nicola Adamo, e persua moglie, Enza Bruno Bossio, deputata del Pd, anche loro accusati di corruzione

La Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, coinvolto nell’inchiesta “Lande Desolate” su presunte irregolarità nella gestione di alcuni appalti di carattere regionale. Stessa sorte per l’ex vicepresidente della Regione Calabria, Nicola Adamo, e per la moglie di quest’ultimo, Enza Bruno Bossio, deputata del Pd, accusati di corruzione.


In particolare, Oliverio è accusato di abuso d’ufficio e corruzione, nella gestione dei fondi europei per l’esecuzione dei lavori che gli erano stati affidati. A quanto si apprende, la Regione era al corrente della mancanza di capacità finanziarie dell’azienda che aveva vinto gli appalti dell’aviosuperficie di Scalea, dell’ovovia di Lorica e del rifacimento di Piazza Bilotti a Cosenza.


L’appalto sarebbe lievitato poi di oltre 2 milioni di euro, autorizzati dalla Regione con un ulteriore finanziamento che doveva servire a realizzare le opere incompiute e a sbloccare la situazione di stallo dei lavori. Ma, appunto, secondo l’accusa, i dirigenti politici sapevano fin dall’inizio che l’azienda era incapiente.

L’udienza preliminare è stata fissata per il 17 ottobre. Lo scorso dicembre, a Oliverio era stato ordinato anche l’obbligo di dimora nel suo comune di residenza, San Giovanni in Fiore (Cosenza), revocato poi dalla Cassazione.

Oliverio: «Abbiamo lavorato sodo per investire con i fondi europei»

Poche ore prima della richiesta della Procura, Oliverio era intervenuto all’iniziativa «La Calabria cambia passo: i comuni protagonisti nella Piana di Gioia Tauro», a Taurianova. «Noi eravamo consapevoli della sfida, ma abbiamo voluto rimboccarci le maniche e lavorare sodo. Siamo la terza Regione in Italia per uso delle risorse europee, e la prima rispetto a quelle dell’Obiettivo 1».

«Chi pensa che il cambiamento si realizzi con le enunciazioni si sbaglia», aveva detto. «Nessuno ha la bacchetta magica, non c’è nessun Re Mida». «Un cambiamento determinato anche dai nostri investimenti», aveva sottolineato: «Penso alla costituzione da parte nostra della società unica di gestione degli aeroporti calabresi».

Le dichiarazioni di maggio

«Questo ennesimo avviso di garanzia mi porta ad esprimere profonda amarezza per quanto mi sta accadendo», aveva detto il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio a maggio.

«Non posso in alcun modo accettare di essere additato come il promotore di un’associazione per delinquere con lo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti contro la pubblica amministrazione. Ribadisco – conclude Oliverio – che combatterò con tutte le mie energie per dimostrare la mia assoluta estraneità ai fatti contestati».

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