Rimpasto di governo, Fontana ministro per gli Affari Ue. Conte: «Lieto di accettare la proposta di Salvini»

La casella rimasta vuota al ministero della Famiglia sarà occupata da Alessandra Locatelli. Il giuramento al Quirinale è in programma per oggi

Matteo Salvini spinge l’acceleratore sulla prossima nomina del ministro degli Affari europei, casella rimasta vuota dopo le dimissioni dell’economista Paolo Savona, passato a capo della Consob.


Forte del risultato delle Europee, il vicepremier leghista è tornato sul tema del “rimpasto” con la ferma convinzione di potersi assicurare quel posto con u leghista: «C’è l’urgenza, non come Lega, ma come governo italiano, di avere un ministro a Bruxelles, se questo da parte dei 5 stelle comporterà altri movimento non so, ma a me basta uno».


Il nome messo sul tavolo dal vicepremier leghista è quello di Lorenzo Fontana, attuale ministro per la Famiglia, figura su cui il Giuseppe Conte si trova d’accordo: «Sono ben lieto di accettare la proposta di Salvini per Fontana ministro per gli affari Ue». Così ha detto Conte a margine di un evento a Roma.

La casella rimasta vuota al ministero della Famiglia sarà occupata da Alessandra Locatelli. Entrambi i ministri – Fontana e Locatelli – giurano oggi (10 luglio) al Quirinale, alle 18.

Lo scenario sembra quello di un domino, nel quale si aggiunge anche l’ipotesi del sottosegretario Giancarlo Giorgetti in Commissione Ue. I cambiamenti nel governo potrebbero diventare tanti, troppi per Di Maio che ha tutte le intenzioni di frenare su un eventuale restyling della squadra.

Sebbene non ne sia entusiasta, fonti Lega confermano che Giancarlo Giorgetti sarebbe l’unico candidato al ruolo di commissario Ue, partita che si profila ad ottobre e l’Italia intende giocare fino in fondo.

A quel punto si libererebbe un posto di primo piano, quello del sottosegretario alla presidenza del Consiglio: in corsa, riporta l’Adnkronos, ci sarebbero Giulia Bongiorno, Claudio Durigon, visto di buon occhio per i risultati sul dossier quota 100, e Nicola Molteni, sottosegretario all’Interno, considerato uno stakanovista di prim’ordine, tanto da ‘coprire le spalle’ a Salvini e consentirgli di essere presente su più tavoli.

Altra partita centrale di un ipotetico rimpasto, il super dicastero guidato da Di Maio che tiene insieme Sviluppo economico e Lavoro. Fonti Lega sostengono che il vicepremier grillino sarebbe disposto a cedere un dicastero solo dietro un’adeguata contropartita, vale a dire per far valere le ragioni del Movimento su Benetton, Ilva e Alitalia. Infine, i dicasteri 5 Stelle considerati in questi mesi più a rischio, vale a dire Difesa, Infrastrutture e Salute.

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