El Chapo condannato all’ergastolo, lui chiede un nuovo processo: «Pregiudizi della giuria contro di me»

Il boss si è difeso dicendo che la giuria nutriva dei pregiudizi nei suoi confronti. Dovrà restituire anche 12,6 miliardi di dollari

Joaquín Archivaldo Guzmán Loera è stato condannato all’ergastolo dal tribunale federale di New York. ‘El Chapo’, al suo apice considerato il narcotrafficante più ricco e potente al mondo (la rivista Forbes lo aveva inserito tra le persone più potenti al mondo nel periodo 2009-2013), era stato estradato negli Stati Uniti dopo essere stato (ri)arrestato in Messico nel 2016.


Dopo la lettura della sentenza ‘El Chapo’ ha preso parola per chiedere un nuovo processo, lamentandosi dei presunti pregiudizi della giuria e delle condizioni di incarcerazione alle quali era stato sottoposto. Una richiesta analoga fatta dai suoi avvocati in precedenza era stata respinta.


El Chapo è stato trovato colpevole di traffico di stupefacenti, di vari omicidi e di riciclaggio di denaro. Oltre alla condanna all’ergastolo, più 30 anni, la Corte ha anche ordinato al boss di restituire i proventi della sua attività criminale, pari a 12,6 miliardi di dollari.

El Chapo è stato catturato più volte, la prima nel 1993 in Guatemala, ma era sempre riuscito a scappare dalle carceri messicane. A segnare una svolta nel suo processo è stato il reclutamento come collaboratore di esperto di sicurezza informatica colombiano di nome Cristian Rodriguez, da parte del Federal Bureau of Investigation (FBI) americano.

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