Reddito di cittadinanza, il governatore De Luca blocca i navigator in Campania: «Basta altri precari»

«Questo governo, dopo aver approvato il “Decreto Dignità”, fa una selezione per inserire un altro blocco di giovani attraverso contratti precari e a termine. Ma davvero non stanno bene con la testa»

In Campania, la regione italiana dove circa 90 mila persone sono diventate beneficiare del reddito di cittadinanza, non ci saranno, per ora, i Navigator. Le figure previste dalla legge n° 75 del 28 marzo 2019, non saranno assunte a tempo determinato nella regione governata da Vincenzo De Luca. Il governatore del Pd ha scelto di non firmare la convenzione con Anpal Servizi, necessaria per l’assunzione dei giovani precari.


I numeri in Campania

Dei 2980 che hanno superato la selezione a livello nazionale e hanno vinto il diritto a un contratto di collaborazione di 20 mesi a tempo determinato, 471 avrebbero dovuto prendere servizio in Campania. Fino al 30 aprile 2021, data di scadenza del contratto che prevede un compenso lordo annuale di 27.338 euro più una quota forfettaria di 300 euro lordi mensili per il rimborso spese dei navigator. Nella sola provincia di Napoli, il numero di navigator previsti dalla misura voluta da Luigi Di Maio è 274.


Le critiche del governatore

Di Maio ha promesso molte volte una stabilizzazione dei contratti dei giovani precari che aiuteranno i beneficiari del reddito a trovare un lavoro non precario. Ma non c’è nessun progetto sul tavolo per assumere definitivamente i quasi 3.000 giovani laureati. Per questo motivo De Luca non ha sottoscritto la convenzione con Anpal, per protesta «contro il precariato».

«L’Anpal deve stabilizzare tutti i precari che ha al suo interno (circa 650, ndr) e poi tutti quelli selezionati per fare i navigator – ha detto De Luca-. Questo governo, dopo aver approvato il “Decreto Dignità”, fa una selezione per inserire un altro blocco di giovani attraverso contratti precari e a termine. Ma davvero non stanno bene con la testa».

L’opposizione

De Luca ha aggiunto: in Campania «abbiamo già oltre 15 mila precari e Lsu, non possiamo aggiungerne altri. Finiti i due anni di contratto che faranno, verranno anche loro a protestare sotto la Regione?». Ma l’opposizione non ne fa una questione di dignità del lavoro: «L’obiettivo del governatore è quello di far fallire, nella regione con uno dei più alti tassi di disoccupazione d’Europa, la prima vera misura di politica attiva del lavoro degli ultimi trent’anni», hanno commentato i consiglieri 5 Stelle Valeria Ciarambino e Gennaro Saiello.

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