Sala apre al M5s: «Un’alleanza in caso di elezioni? Sì, ma senza Di Maio»

Il primo cittadino di Milano a La Repubblica: «Quando finirà questo governo si dovrà andare ad elezioni. E noi dovremo essere pronti a costruire alleanze, anche con chi verrà dopo Luigi Di Maio alla guida del Movimento».

Lo aveva già detto e lo ha ribadito in un’intervista a La Repubblica: per Giuseppe Sala, l’alleanza con i 5 stelle non è fattibile. Non ora, non con questa attuale gestione del M5s. Ma non è una chiusura totale: a sorpresa il sindaco di Milano apre al Movimento 5 Stelle senza Di Maio.


Nel passaggio politicamente più saliente dell’intervista, Sala prospetta una fase diversa dei 5 Stelle: «Quando finirà questo governo si dovrà andare ad elezioni. E noi dovremo essere pronti a costruire alleanze, anche con chi verrà dopo Luigi Di Maio alla guida del movimento. Di Maio, quello del mandato zero, è ormai screditato moralmente e politicamente».


Il caso Lega-Russia

Lapidario il commento del sindaco sul caso dei presunti fondi russi alla Lega: «Quando vado all’estero io che sono sindaco mi faccio accompagnare dal personale delle nostre ambasciate – dichiara Sala – e dei consolati, come dovrebbe essere normale e come ho fatto nei due viaggi americani. Questi (la Lega, ndr) da piccoli traffichini».

Il rilancio del centrosinistra

Per Sala il rilancio del centrosinistra parte dall’equità sociale che vuol dire innanzitutto togliere «togliere allo Stato che deve cedere il superfluo, caserme e palazzi di valore, presenze anacronistiche». Per il sindaco di Milano «chi evade sopra un certo livello deve andare in galera per davvero e per davvero restituire il maltolto».

E poi Milano e l’ambiente, Milano e il clima nell’era di Greta Thunberg. «Faremo azioni simboliche che aiuteranno a riflettere: il Comune regalerà a tutte le bambine e i bambini delle elementari, e ai ragazzi delle scuole medie, al loro ritorno a scuola, una borraccia di alluminio – spiega il sindaco – per segnare la nostra volontà di combattere la plastica. Servono segnali e, soprattutto, esempi. Un ambientalismo che dice no a tutto è inutile, bisogna invece metterlo al più presto in relazione con gli altri attori della nostra società».

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