Zingaretti alla direzione Pd: no a un’alleanza con M5s. Calenda si allinea

Il segretario dem Zingaretti ha archiviato l’ipotesi di un asse Pd-M5s, allineandosì con l’ala renziana

Uscire dal Nazareno e incontrare l’Italia che produce e che soffre. «Disarticolare» il blocco gialloverde per un’alleanza nuova, di centrosinistra. È questa la sintesi del progetto politico per i prossimi mesi che Nicola Zingaretti ha illustrato il 26 lulgio alla Direzione del Partito Democratico, al Nazareno.


Dopo l’annuncio di una mozione di sfiducia individuale ai danni di Matteo Salvini durante l’esposizione di Conte in Senato sul caso dei fondi russi, il Pd ha ribadito le distanze politiche anche dal Movimento 5 Stelle. «Noi non perseguiamo un’alleanza con i 5 stelle – ha detto Zingaretti – non è nelle intenzioni né è mai stato un nostro obiettivo, non lavoriamo a una crisi parlamentare per fare un governo con loro».


Una messa a punto necessaria, dopo le polemiche della settimana innescate dall’intervista al Corriere della Sera di Dario Franceschini sull’opportunità di maggiore collaborazione parlamentare coi grillini. «Fra l’altro – ha proseguito Zingaretti – questa discussione inizia ad essere vecchia, superata dalla storia. Si sta verificando quello che ho sempre creduto: Lega e M5S non sono un monolite, hanno aggregato forze sociali e approcci diversi e questa affermazione non è l’anticipazione di accordi di governo».

D’accordo sulla linea anche l’ala renziana del Pd. Alle porte del Nazareno, Maria Elena Boschi ha ribadito il no deciso all’alleanza con il polo grillino di governo: «L’unica soluzione possibile in caso di crisi è il ritorno alle urne».

«Dobbiamo disarticolare il blocco gialloverde per un’alleanza nuova, di centrosinistra civico da costruire nel Paese. La nostra – ha concluso Zingaretti – è una missione fondativa». Una missione che non può prescindere da un’opposizione dura e articolata al governo «catastrofico» di Lega e M5s.

Il ritiro dell’ordine del giorno di Calenda

E quanto uscito dalle posizioni di Zingaretti è anche in pieno accordo con Carlo Calenda, che prima della direzione aveva presentato (e pubblicato su Facebook) un ordine del giorno per sottolineare che «Partito democratico e Movimento cinque stelle sono e rimarranno incompatibili».

«Ci dividono il rispetto dei valori liberal democratici, dello stato di diritto, delle istituzioni e l’idea di progresso e di società» aveva detto all’indomani dell’intervista di Franceschini. «Il M5S è un avversario politico da battere esattamente come la Lega».

«Ringrazio Zingaretti e i membri della direzione, anche a nome dei tanti iscritti a Pd Network e Siamo Europei», ha scritto su Twitter dopo aver ascoltato le parole del segretario. «Adelante».

La conferma del commissariamento in Sicilia

Secondo quanto riferiscono fonti del Nazareno, nella corso della direzione il Pd ha ratificato il commissariamento del partito in Sicilia. La commissione nazionale di garanzia del Nazareno aveva annullato l’elezione di Davide Faraone a segretario del Pd Sicilia, dopo aver denunciato presunte violazioni dello statuto e del regolamento durante le primarie siciliane di dicembre.

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