Usa, suicida in carcere Jeffrey Epstein: il miliardario accusato di abusi su minori. Il ministro della giustizia ordina un’indagine

Il finanziare, vicino a Donald Trump e Bill Clinton, era in prigione per presunti abusi su ragazze minorenni

Il magnate Jeffrey Epstein si è suicidato oggi, 10 agosto, nella prigione di Manhattan. Il suo corpo è stato trovato dagli agenti nella cella del Metropolitan Correctional Center verso le 6.30 del mattino. Sembra che il finanziare avesse già tentato di togliersi la vita due settimane fa. In un primo momento alcuni media avevano dichiarato che Epstein fosse sotto stretta sorveglianza, ma secondo il New York Times, che cita alcuni fonti della polizia penitenziaria, Epstein si trovava sì in una unità speciale, ma non sembra fosse stata predisposta una sorveglianza straordinaria. Dettagli che secondo il ministro della giustizia americano, William Barr, «fanno sorgere molte domande sulla morte di Epstein». Barr si è detto sconcertato che il finanziere Joseph Epstein si sia suicidato in una prigione federale e ha ordinato all’ispettore generale del suo dipartimento di avviare un’inchiesta sui fatti e per appurare eventuali responsabilità. La notizia del decesso arriva dopo che nella giornata del 9 agosto, centinaia di pagine di documenti erano state rese pubbliche dalla corte federale di New York, in merito a nuovi dettagli su presunti abusi su minori commessi da Epstein.


L’ex magnate vicino a Donald Trump e Bill Clinton era accusato di stupro e traffico di minori. La vicenda aveva portato alle dimissioni del ministro del Lavoro Alexander Acosta. Già nel 2008 il tycoon era stato accusato di molestie sessuali da cui era riuscito a svincolarsi grazie a un accordo favorito proprio da Acosta, allora procuratore in Florida. A luglio 2019, Epstein era finito nuovamente al centro di controversie giudiziarie per presunti abusi su minori e associazione a delinquere finalizzata al traffico di minori.

Epstein è accusato di aver abusato sessualmente di decine di ragazze minorenni nelle sue ville di Palm Beach e a New York. Rischiava fino a 45 anni di carcere. Si è sempre proclamato innocente.

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