Esclusivo: la trattativa M5s-Pd continua. Si ragiona anche su Conte Bis con vice dem, e Di Maio ministro

di OPEN

La crisi di governo vicina a una possibile svolta

Ieri l’altro vi abbiamo anticipato la serrata trattativa coperta in corso tra Movimento 5 stelle e Partito Democratico, dopo il fallito tentativo di sfratto di Salvini. Il confronto in queste 48 ore è andato avanti, corroborato anche dalla constatazione che non ci sono state reazioni negative dalle due basi all’ipotesi di accordo, nonostante le accuse e le parole durissime da un anno a questa parte (le ultime solo 30 giorni fa, da Di Maio: «mai al governo col partito di Bibbiano»). L’idea di mandare all’opposizione Salvini sembra annullare ogni perplessità, come a quanto pare confermano alcuni sondaggi riservati.


Via libera, dunque. Trattano persone delegate, senza che ciò sia stato formalizzato, da Zingaretti e Di Maio, ma anche da Conte e Renzi. Ovvio: l’ex premier è il punto di riferimento della maggioranza dei parlamentari Pd, mentre l’attuale premier ha ormai un suo ruolo nella galassia delle 5 stelle, e vuole fortemente restare a Palazzo Chigi.


Ma anche Di Maio vuole rimanere: come detto, se il premier sarà una personalità indipendente indicata dal Pd (avevamo citato Cantone), il capo politico M5s sarebbe il vicepremier unico. Se invece nascesse il Conte bis per Di Maio rimarrebbe un ruolo di ministro, con un vicepremier dem. Resta la suggestione di un tecnico dell’ordine pubblico come il capo della polizia Gabrielli nel cruciale ministero dell’interno (e nel caso qualcuno ricorderà che ormai quasi quarant’anni fa Gabrielli fu un dirigente giovanile Dc, legato a un’altra figura che ritroveremo del governo, Dario Franceschini).

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