La Corte europea ha sospeso e non annullato l’espulsione dell’anarchico nigeriano

Salvini aveva definito «vergognoso» lo stop al provvedimento per un anarchico di origini nigeriane che vive a Bologna

[Articolo rettificato dopo la comunicazione degli avvocati di fiducia del signor D.U., Alessia Lauri e Cinzia Brandalise, secondo cui non è ancora arrivata una pronuncia definitiva della Corte europea dei diritti dell’uomo].


La Corte europea dei diritti dell’uomo ha confermato l’attuale sospensione del provvedimento di espulsione per un anarchico nigeriano di 24 anni che vive a Bologna e «non si è ancora espressa in via definitiva sulla legittimità o meno del provvedimento ministeriale». È quanto fanno sapere i legali di D. U. che precisano: «Ad oggi il procedimento è ancora pendente avanti la Cedu». Il mese scorso il ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva firmato l’espulsione ma, dopo il ricorso dei difensori – gli avvocati Ettore Grenci, Cinzia Brandalise e Alessia Lauri – la Cedu aveva sospeso l’ordine, chiedendo spiegazioni sul perché il nigeriano fosse ritenuto pericoloso. Il giudice di pace di Bari non aveva convalidato il trattenimento nel Cpr e il 24enne era stato rimesso in libertà. «Lo scorso 12 luglio avevo firmato la sua espulsione dall’Italia, visto che gli investigatori lo ritenevano un pericoloso esponente dell’ala anarco-insurrezionalista di Bologna. Ma U.D., nigeriano classe 1994, condannato per detenzione di materiale idoneo alla fabbricazione di esplosivi con tanto di manuale di istruzioni, ha fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo e la sua espulsione è slittata. Poi il giudice di pace non ha convalidato il fermo nel Cpr e ora questo potenziale terrorista è tornato libero. Ovviamente non mollo e monitoriamo la situazione, ma la vicenda è vergognosa», aveva commentato Salvini.


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