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Il Viminale cambia “profilo”. Cercate sui social la ministra dell’Interno Lamorgese? Non c’è

05 Settembre 2019 - 06:50 Redazione
matteo salvini luciana lamorgese
matteo salvini luciana lamorgese
Lamorgese ha un profilo totalmente opposto a quello del suo predecessore, anche sul tema migranti

Luciana Lamorgese, nuova ministra dell’Interno, ha probabilmente uno dei compiti più difficili del nuovo governo a guida Conte: prendere il posto di Matteo Salvini e fare i conti con le ultime scelte politiche fatte dall’ex inquilino del Viminale.

Del resto conosce bene quegli uffici per aver lavorato insieme ad Angelino Alfano, che la chiamò dopo la vicenda Alma Shalabayeva – moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov che causò più di un imbarazzo all’Italia – e poi con Marco Minniti.

In passato, sulla questione migranti, si è già scontrata con il leader leghista e il suo nome, l’unico tecnico del nuovo esecutivo, è apprezzato sia dai dem che dai pentastellati.

Altra nota di discontinuità è rappresentata dalla sua assenza (ad oggi) dai social, Facebook e Twitter in particolare, strumenti tra i più amati da Salvini per attuare le sue strategie di comunicazione e propaganda. Non è detto, come è avvenuto in passato con altri ministri, che tali profili vengano creati per essere poi gestiti da uno staff.

Gli scontri con la Lega e le misure anti immigrati

Nel 2017, Lamorgese era già salita alla ribalta per alcuni scontri con i sindaci lombardi a guida leghista. Come prefetta di Milano, infatti, cancellò in 24 ore alcune ordinanze varate da comuni come Cologno Monzese, Senago, Trezzo sull’Adda, che prevedevano multe per i cittadini e gli enti intenzionati a ospitare richiedenti asilo.

Con motivazioni molto lontane da quelle propugnate da Salvini durante gli ultimi mesi: «L’accoglienza dei migranti non mette in pericolo la sicurezza e la salute pubblica»; «non sussistono presupposti» di «urgenza» e di «pericolo irreparabile».

Insomma, già in passato si è dimostrata risoluta nel contrastare misure ritenute poco legittime in tema sicurezza e immigrazione. E sarà questa la prima grande grana che dovrà affrontare: cosa succederà ai decreti sicurezza varati dal governo gialloverde? Quali saranno le decisioni che prenderà il Viminale con le navi delle Ong cariche di migranti recuperati al largo delle coste libiche? 

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