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Un governo diversissimo dal protagonismo salvinista (ma forse hanno esagerato)

04 Settembre 2019 - 19:12 OPEN
Più che un governo Conte, un governo ponte?

Com’è il Conte Due? Mettiamola così: capita di vedere sulle strade, quando appare il cartello che annuncia una località, la scritta “comune denuclearizzato”, lascito di vecchie battaglie ecologiste. Ecco, da oggi a Palazzo Chigi si potrebbe affiggere, almeno in via provvisoria, un cartello simile: “Governo desalvinizzato”. Perché scorrendo la lista dei ministri si è fatta ancora più netta l’impressione di una rinuncia programmata a ogni soggettività ingombrante, per marcare la distanza con il recente passato.

Insomma con il governo del “cannibale” Salvini, l’uomo che era entrato da socio minoritario nello scorso esecutivo, per cominciare subito dopo a mangiare consensi innanzitutto all’alleato, ribaltando i rapporti di forza alle Europee, fino a schiantarsi sulla sua stessa scelta più ardita, la spallata per tornare subito alle elezioni. Ci era sembrato di capire che la scelta di spersonalizzare dovesse riguardare solo gli Interni, dove era necessario qualcuno che operasse con risolutezza senza fare campagne di odio social ogni giorno, senza trattare ogni avvistamento di natanti in mare come una Pearl Harbour, ogni Ong come una Banda Bassotti, ogni migrante come uno stupratore seriale.

Al Viminale è andata effettivamente così, e siamo già sicuri che non vedremo su Instagram foto del prefetto Lamorgese che mangia la Nutella mentre firma ordini di espulsione. Ma poi per il resto il governo è in gran parte affidato alla buona volontà di quelle che una volta si sarebbero chiamate seconde file, chiamate a operare in un esecutivo di decantazione, dopo una guerra civile politica, in vista di una fase di nuovi equilibri. Se questo deve essere il laboratorio del connubio tra grillini e sinistra, bisogna dire che l’hanno dissimulato bene.

Più che un governo Conte, un governo ponte, insomma. Chiamato a fare la manovra anti aumento dell’Iva, preparare la nuova legge elettorale, e poco altro, sperando che intanto perda di forza il contagio sovranista. Doveva essere il governo giallorosso, ma la tinta prevalente del Conte Bis (o Due che sia) sembra proprio il grigio. Come dicono gli americani, quello prima di quello giusto. Prima del governo di legislatura insomma, quello che vedrà il successore di Mattarella e ci porterà alle nuove elezioni. Decisive, come al solito.

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